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Parchi: riserva Selous in Tanzania oggi più protetta

07 luglio 2017 | 17.44
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Parchi: riserva Selous in Tanzania oggi più protetta

La vita di oltre un milione di persone e la straordinaria fauna della riserva naturale di Selous in Tanzania sono oggi più protetti dalle minacce incombenti. La buona notizia, che rappresenta anche una vittoria della campagna Wwf per i siti Unesco patrimonio dell’Umanità, è stata data nel corso della 41esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale in svolgimento a Cracovia. Il Comitato ha lodato il governo della Tanzania per gli sforzi di conservazione e ha accolto con favore l’impegno del governo di aumentare la popolazione degli elefanti all'interno dell'area protetta.

La Commissione ha però anche chiesto alla Tanzania di elaborare una valutazione di impatto ambientale nei confronti della costruzione della diga Gola Stiegler, chiedendo di considerare tutte le opzioni a disposizione per la produzione di energia elettrica. La Riserva di Selous è una delle ultime grandi aree selvagge africane: ospita popolazioni di elefanti, leoni, ippopotami, licaoni e decine di altre specie a rischio estinzione.

"Vogliamo che la Tanzania e la riserva di Selous siano esempio di sviluppo sostenibile. Stiamo lavorando con il governo per sconfiggere il bracconaggio - dichiara Colman O'Criodain, Wwf Wildlife Policy Manager - ed è rinfrancante vedere importanti successi nella riduzione del bracconaggio degli elefanti. Purtroppo però lo stesso governo ha rilasciato concessioni per l'estrazione di petrolio e gas e ci sono altri interessi industriali che, se si concretizzassero, avrebbero impatti negativi sugli elefanti e su tutta la fauna selvatica della riserva”.

Nel 2014 l’Unesco ha inserito Selous nella lista dei siti Patrimonio Mondiale in Pericolo a causa della gravità del bracconaggio ai danni degli elefanti. Il Wwf chiede ora un maggiore sforzo nella lotta contro tutti i crimini di natura, una valutazione degli impatti che le attività industriali proposte potrebbero avere sulla riserva, maggiori investimenti in infrastrutture turistiche sostenibili e un coinvolgimento delle comunità locali nei vantaggi economici.

“Quello dello sfruttamento illegale insostenibile non è purtroppo solo un problema di Selous - commenta Isabella Pratesi, direttore Conservazione Wwf Italia - Quasi la metà di tutti i siti del patrimonio mondiale subiscono minacce da un'industrializzazione su larga scala e potenzialmente dannosa, nonostante il chiaro valore economico e sociale che queste aree straordinarie offrono a livello nazionale e globale. Alla commissione il Wwf chiede di essere coerente nel proteggere la capacità di futuro di tutti questi siti per continuare a offrire un valore universale eccezionale a tutta l’umanità”.

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