"La sismicità di Ischia è di natura vulcanica, tuttavia l'ultima eruzione c'è stata nel 1302, l'eruzione dell'Arso nella zona orientale dell'isola. A tutti gli altri terremoti che si sono avuti, quello più importante nel 1883, non hanno mai fatto seguito eruzioni vulcaniche". Così all'Adnkronos Micla Pennetta, docente di Geologia ambientale e rischi naturali all'Università degli Studi di Napoli Federico II e referente regionale dei Geomorfologi italiani.
"Studi più recenti mostrerebbero che la sismicità storica è legata alla dinamica del bacino magmatico ("la cui sommità è indicata a 2000 m di profondità") che è in raffreddamento e che quindi sta in contrazione. In pratica sembrerebbe che questa sismicità, con una energia molto significativa, si sviluppa soprattutto nel settore settentrionale, quello di Casamicciola, dove gli spessori di queste rocce sciolte, vulcanoclastiche, incoerenti, sono elevati. Per cui la litologia ma anche la morfologia dei terreni determina un'amplificazione locale delle onde sismiche", chiarisce.
"In pratica uno stesso evento può produrre intensità molto diverse anche in aree molto vicine tra di loro per effetto delle amplificazioni locali delle onde sismiche dovute appunto alla natura e alla morfologia del terreno. Oltre alla diversa risposta delle strutture degli edifici", continua.
Quanto ad eventuali previsioni, sottolinea, è "assolutamente impossibile prevedere terremoti e sciami sismici in continuità di un terremoto o meno; è un evento di tipo naturale assolutamente imprevedibile e incontrollabile".
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