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Caldo e incendi, "situazione critica per fauna selvatica, posticipare caccia"

23 agosto 2017 | 13.03
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(Fotogramma)
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Temperature sopra le medie, assenza di precipitazioni e incendi in vaste aree del Paese, compresi parchi e riserve, hanno messo a dura prova la sopravvivenza della fauna selvatica in questa torrida estate 2017. Una situazione "eccezionale" e "critica" che spinge Legambiente a chiedere al Governo e alle Regioni di "posticipare di un mese l’apertura della caccia, prevista all’inizio di settembre".

L’associazione ha scritto al presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni, ai ministri dell’Ambiente e per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gian Luca Galletti e Maurizio Martina e ai presidenti di Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.

"Nel ricordare come l’esercizio dell’attività venatoria sia consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato - scrive in una nota l'associazione - la presidente di Legambiente Rossella Muroni sottolinea come la gravità dalla situazione che ha spinto le Regioni a chiedere lo stato di calamità pesi anche sulla sopravvivenza degli animali selvatici".

L'associazione chiede che Governo e la Regione "deliberino il posticipo della stagione venatoria 2017/2018 disponendo il divieto, su tutto il territorio, dell'attività venatoria fino al 1° ottobre prossimo, attivando nel contempo un'azione forte e capillare di contrasto al bracconaggio, fenomeno che colloca l'Italia tra i Paesi europei con il maggior impatto subito a causa di tale attività illegale", si legge nel messaggio inviato ai rappresentati istituzionali.

Legambiente pone "tale richiesta urgente all'Amministrazione pubblica nel rispetto dell'applicazione della normativa vigente finalizzata a consentire il mantenimento di popolazioni vitali delle diverse specie animali stanziali e migratrici afferenti alla fauna selvatica, con particolare riguardo alla necessità di intervento pubblico in situazioni eccezionali che, nel caso in atto, è conseguenza del perdurare da mesi dell'assenza delle precipitazioni ed alla quale, negli ultimi tre mesi, si è aggiunta l'ulteriore calamità, eccezionale per numero ed estensione, causata dagli incendi di vegetazione e boschivi che ha devastato grande parte del Paese".

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