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Caccia: Ispra, fauna a rischio, assumere provvedimenti cautelativi

28 agosto 2017 | 17.48
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(Fotogramma)
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La "situazione meteorologica decisamente critica" aggravata da una "drammatica espansione sia del numero degli incendi sia della superficie percorsa dal fuoco" mettono a rischio la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale. In vista dell'avvio della stagione venatoria Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha inviato una nota, pubblicata on line, a Regioni e, per conoscenza, a ministero Ambiente e Politiche Agricole intitolata 'Limitazioni all’attività venatoria a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito il Paese'.

"I dati meteoclimatici indicano che il 2017 è stato caratterizzato, già a partire dagli inizi dell’anno, da una situazione meteorologica decisamente critica, caratterizzata da temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità, che ha determinato in tutta Italia una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi", scrive Ispra.

"Tale situazione, anche aggravata da una drammatica espansione sia del numero degli incendi sia della superficie percorsa dal fuoco (+260% rispetto alla media del decennio precedente; dati European Forest Fire Information System - Effis) in diversi contesti del Paese, comporta una condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale e rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie", si legge.

"Infatti, il perdurare di condizioni climatiche estreme, soprattutto nel caso di specie che nel nostro Paese raggiungono il limite meridionale del proprio areale, determina un peggioramento delle condizioni fisiche degli individui rispetto a quanto si registra in annate caratterizzate da valori nella norma dei parametri climatici poiché risulta necessario un maggior dispendio energetico per raggiungere le fonti idriche, che si presentano ridotte e fortemente disperse - spiega la nota a firma del responsabile dell’Area Pareri Tecnici e Strategie di Conservazione e Gestione Patrimonio Faunistico Nazionale e Mitigazione Impatti Piero Genovesi - Ciò può condizionare negativamente il successo riproduttivo e aumentare la mortalità degli individui giovani e adulti, a causa di una maggior vulnerabilità a malattie e predazione. A ciò va ad aggiungersi un impoverimento quali-quantitativo dell’offerta trofica, determinato dal perdurare di condizioni climatiche siccitose".

Da qui l'indicazione dell'Istituto: "Come già evidenziato in passato da questo Istituto, in presenza di eventi climatici particolarmente avversi per la fauna, si ritiene che, seguendo il principio di precauzione, in occasione della prossima apertura della stagione venatoria vadano assunti provvedimenti cautelativi atti a evitare che popolazioni in condizioni di particolare vulnerabilità possano subire danni, in particolare nei territori interessati da incendi e condizioni climatiche estreme nel corso dall’attuale stagione estiva".

Nello specifico Ispra consiglia di adottare diverse misure. Tra queste la sospensione dell'autorizzazione all'addestramento e all'allenamento dei cani che "comportano uno stress aggiuntivo per le popolazioni di fauna stanziale"; il divieto di caccia da appostamento "sino a quando continuerà il deficit idrico; il "posticipo all’inizio di ottobre dell’apertura della stagione venatoria agli Anatidi e agli altri uccelli di palude".

Infine, nelle aree interessate da incendi, Ispra è "del parere che le Amministrazioni competenti dovrebbero attivare specifiche iniziative di monitoraggio soprattutto a carico delle popolazioni di fauna selvatica stanziale o nidificante, potenzialmente oggetto di prelievo venatorio, assumendo di conseguenza eventuali misure di limitazione del prelievo stesso. In particolare dovrebbero essere emanati adeguati provvedimenti affinché il divieto di caccia nelle aree forestali incendiate (come già previsto dalla Legge 353/2000, art. 10, comma 1 per le sole aree boscate) sia esteso almeno per due anni a tutte le aree percorse dal fuoco (cespuglieti, praterie naturali e seminaturali, ecc.), nonché ad una fascia contigua alle aree medesime".

Da parte loro le associazioni ambientaliste Enpa, Lac, Lav e Lipu chiedono al governo "un provvedimento urgente che blocchi la stagione venatoria 2017/2018" mentre il Wwf si rivolge alle Regioni affinché "si comportino di conseguenza prevedendo il divieto o la forte limitazione dell'attività venatoria".

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