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Mobilità: il 'Pib' della bici, oltre 4 mld l’anno di fatturato annuo

15 settembre 2017 | 13.05
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(Fotolia)
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Il settore del cicloturismo in Italia, movimenta attualmente più di 2 miliardi di euro all’anno, mentre l’insieme degli spostamenti a pedali, al netto delle vacanze in bici, genera un fatturato annuo di più di 4 miliardi all’anno. A tanto ammonta il 'Pib', il Prodotto Interno Bici, anche se non tutte le regioni italiane contribuiscono allo stesso modo.

Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto, infatti, pedalano secondo la media delle città europee: l’8% usa la bici come mezzo di trasporto per il tragitto casa-lavoro. Lazio, Sicilia, Sardegna, Calabria e Molise, invece, sono il fanalino di coda: qui, meno dell’1% usa la bici per lo stesso tragitto.

Questa discrepanza incide anche su un altro indice del 'Pib', quello che stima la 'cicloricchezza' delle regioni. Ad esempio, grazie ai concittadini frequent biker, tutti gli abitanti del Veneto beneficiano ogni anno di un bonus ambientale e sanitario pro-capite pari a 179,5 euro, che diventano 190 euro in Trentino Alto Adige e sfiorano i 200 euro in Emilia Romagna.

Solo dal cicloturismo 2 miliardi di euro l'anno

Questo bonus virtuale è frutto di attività dirette legate al mercato delle bici e di una serie di esternalità positive che spaziano dal risparmio di carburante e dal calo dei costi per le infrastrutture all’aumento dell’aspettativa di vita in buona salute, alla riduzione di gas serra, smog e inquinamento acustico. Alla voce cicloturismo, che stimola un giro di affari di 2 miliardi l’anno, non è possibile avere stime dettagliate per ciascuna regione per mancanza di dati statistici, lasciando di fatto questo tesoretto intatto.

Ad analizzare il valore economico delle bici nelle regioni in occasione del summit di Rete Mobilità Nuova "Verso gli stati generali della mobilità nuova - Muovere le idee per muovere le persone" che si apre oggi a Pesaro, sono Legambiente, Velolove e Grab+, integrando così il primo Rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città, uscito a maggio di quest'anno.

La classifica delle città che vanno a pedali

Il rapporto include anche una classifica delle città italiane più bike friendly, ma soprattutto di quelle che garantiscono il diritto alla buona mobilità, dalla praticabilità alla sicurezza dei percorsi ciclabili e la riappropriazione degli spazi comuni da parte dei cittadini.

In questa graduatoria, Bolzano è in prima posizione per aver creato una sorta di grande anello ciclabile che collega le zone scolastiche, sportive e ricreative. Inoltre, la riorganizzazione di una segnaletica stradale insieme a interventi stradali come la rimozione di parcheggi su strada per dare priorità a percorsi ciclopedonali, ha contribuito a dare dignità e pari importanza a confronto con gli altri sistemi di mobilità.

Roma potrebbe mettersi in carreggiata realizzando il Grab

Pesaro, con la sua Bicipolitana lunga 85 km, si aggiudica il secondo posto puntando su un sistema che vede le bici come un treno metropolitano con vere e proprie fermate e linee che si intersecano e collegano diversi quartieri. Anche qui risoluzioni pro ciclabilità e interventi stradali sono stati il volano per il successo di questa impresa.

Per quanto riguarda le grandi città italiane, Milano ha aperto la strada per il cambiamento (lo testimonia il fatto che ad oggi il 6% di cittadini si muove in bici) mentre Roma potrebbe mettersi in carreggiata una volta realizzato il Grande Raccordo delle Bici, il Grab, ideato da VeloLove, Legambiente e Touring Club tra gli altri e già finanziato dal Mit nel 2016 con la legge di Stabilità.

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