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Sostenbilità: più risparmi e meno CO2, il futuro dell'industria elettronica

17 ottobre 2017 | 13.19
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Sostenbilità: più risparmi e meno CO2, il futuro dell'industria elettronica

Un aumento del valore dell’immesso al consumo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (+1,3 milioni di tonnellate) e del numero di produttori coinvolti nel sistema Raee (+ 6-7mila). Oltre ad un impatto ambientale e sociale estremamente positivo tra il 2025 e il 2030: 340-390 milioni di risparmio nell’acquisto di materie prime, 13-15mila posti di lavoro in più, 2,2-2,5 milioni all’anno di emissioni di CO2 in meno e 85-100 milioni di euro all’anno di valore economico generato. E' quanto emerge da uno studio sul futuro della gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche alla luce della Nuova Direttiva Europea sull’Economia Circolare e del passaggio all’ambito di applicazione 'open scope' all’interno del quale rientreranno tutte quelle apparecchiature elettriche ed elettroniche per le quali non è prevista oggi una esplicita esclusione.

Lo studio 'Industria elettronica: prepararsi al cambiamento per cogliere nuove opportunità di crescita', promosso da Remedia, Sistema Collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile di Raee, rifiuti da impianti fotovoltaici, pile e accumulatori, è stato condotto da Iefe Università Bocconi.

Nel dettaglio si stima un incremento dell’immesso al consumo dei prodotti pari a circa 1.330.000 tonnellate (rispetto alle 875mila tonnellate di Aee domestiche e professionali immesse nel sistema attuale) oltre a un aumento del numero di produttori coinvolti nel sistema Raee, tra i 6.000 e i 9.000 in più (rispetto agli attuali 6-7mila).

In base alle stime della ricerca, l’evoluzione del sistema di gestione dei Raee in ottica di un’economia circolare avrà un impatto ambientale e sociale non indifferente.

Tre macro-dati sono sufficienti per comprendere la portata di questo cambiamento a fronte del raggiungimento dei target europei: il risparmio nell’acquisto di materie prime, grazie al recupero dei materiali contenuti nei Raee (nel 2015 era pari a 110-120 milioni di euro) potrebbe aumentare a circa 340-390 milioni tra il 2025 e il 2030; l’impatto occupazionale, legato alle operazioni di trattamento e riciclo dei Raee 'nuovi', potrebbe arrivare a 13-15mila posto di lavoro tra il 2025 e il 2030; le emissioni di gas climalteranti risparmiate grazie alla corretta gestione dei Raee (nel 2015 hanno superato 1.100.000 di tonnellate equivalenti di CO2) potrebbero arrivare a 2,2-2,5 milioni all’anno tra il 2025 e il 2030, mentre il valore economico generato, legato alle emissioni risparmiate, rientrerebbe tra gli 85-100 milioni di euro all’anno.

Ma quanto vale oggi l’attività svolta dai sistemi collettivi dei produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche? Solo nel 2016, parliamo di circa 283mila tonnellate di Raee avviati agli impianti di trattamento, in aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente. Numeri importanti, pari a circa il 40% dell’immesso al consumo, che non bastano, tuttavia, a raggiungere i nuovi target comunitari, che impongono il raggiungimento del 45% dell’immesso al consumo nel triennio 2016-2018, che salirà al 65% o, in alternativa, all’85% dei Raee generati a partire dal 2019. Questi target dovranno essere armonizzati con i contenuti della nuova Direttiva Europea sull’Economia Circolare, attualmente in fase di definizione. Inoltre questa Direttiva amplierà il concetto di 'Responsabilità Estesa del Produttore' (Epr) e definirà il nuovo ambito di applicazione per il sistema Raee in Italia.

"I numeri presentati dal rapporto di Remedia mettono in luce come la gestione dei Raee in Italia abbia già intrapreso una transizione verso un’economia circolare - osserva Simona Bonafé, relatrice della Direttiva Economia Circolare del Parlamento Europeo - Faremmo però un errore se considerassimo l’economia circolare solo una politica ambientale. I dati presentati ci fanno capire che è molto di più. E’ l’impostazione di un nuovo modello economico, di una nuova strategia europea industriale sostenibile che produce posti di lavoro di qualità, aumento di pil e rafforza la competitività delle nostre imprese".

"Il settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche sarà interessato nei prossimi anni da importanti novità normative che spingono verso obiettivi crescenti di riciclo in una logica di circular economy", osserva Edoardo Croci, coordinatore geo-green economy observatory Iefe Università Bocconi.

Il passaggio al sistema 'aperto' darà maggiore rilevanza, nella raccolta dei Raee, al canale della distribuzione e agli installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche e necessiterà di reti logistiche e di tecnologie di trattamento adeguate alle nuove tipologie di rifiuti. "Tra gli obiettivi primari - conclude Danilo Bonato, direttore generale di Remedia - vi sono sicuramente il rafforzamento del modello dei requisiti qualitativi previsti per i sistemi collettivi Raee, l’effettiva attuazione di un piano di monitoraggio e controllo delle iscrizioni al Registro Nazionale, la consuntivazione dei flussi di Raee gestiti dai canali che operano in parallelo rispetto ai Sistemi collettivi".

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