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Rifiuti: Ispra, raddoppiata in dieci anni la raccolta differenziata in Italia

31 ottobre 2017 | 11.27
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Raddoppiata in dieci anni la raccolta differenziata in Italia: dal 25,8% del 2006 si è passati al 52,5% nel 2016 (+5% rispetto al 2015), anche se il Paese rimane in ritardo rispetto all’obiettivo fissato per il 2012 (65%), raggiunto solo da 4 Regioni del Nord nel 2016. Sono alcuni dei dati contenuti nella XIX edizione del Rapporto Rifiuti urbani dell’Ispra, report che ogni anno fornisce il quadro dettagliato e aggiornato su produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani a livello nazionale, regionale e provinciale nonché degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio, e dell’import/export.

Il Veneto - rileva Ispra - si conferma la Regione con la più alta percentuale di raccolta differenziata (72,9%), seguito dal Trentino Alto Adige con il 70,5%, dalla Lombardia con il 68,1% e dal Friuli Venezia Giulia con il 67,1%. Tutte queste Regioni si collocano, pertanto, al di sopra dell’obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il 2012.

La Provincia con i livelli più elevati di raccolta differenziata si conferma, analogamente ai precedenti anni, Treviso, con quasi l’88%, seguita da Mantova (86,4%), Pordenone (82,3%) e Belluno 80,4%. Superiori al 75% sono i tassi di raccolta di Cremona (77,9%) e Vicenza (76,5%) e prossimi a tale valore quelli di Varese (74,6%), Trento (74,3%) e Parma (74%).

Ancora una volta i più bassi livelli di raccolta differenziata, inferiori o di poco superiori al 10%, si osservano per le Province siciliane di Siracusa (9,3%), Palermo (10,4%) ed Enna (11%).

La tipologia di rifiuto che si raccoglie di più è la frazione organica (umido e verde), che da sola rappresenta il 41,2% della raccolta differenziata in Italia. Tra il 2015 e il 2016, si osserva un incremento di quasi 450mila tonnellate (+7,3%) che fa seguito alla crescita di circa 350mila tonnellate (+6,1%) rilevata tra il 2014 e il 2015. Seconda tipologia di rifiuto urbano più differenziato è la carta (20,3% del totale), una crescita significativa si rileva per vetro (+6%) rispetto al 2015 e per i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche Raee (+5,3%).

Più in generale, torna a crescere la produzione nazionale di rifiuti urbani nel 2016 dopo cinque anni di progressiva riduzione. Il dato è in linea con l’andamento degli indicatori socio-economici, sia nella spesa per consumi finali (+1,5%) sia del Pil (tra +1,7% e +0,9%).

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