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Energia: è online la nuova newsletter Gme

13 aprile 2018 | 13.20
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Energia: è online la nuova newsletter Gme

È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici. La newsletter si apre con un intervento di Lisa Orlandi del Rie sull’apparente equilibrio del mercato petrolifero mondiale. “Nel primo trimestre dell’anno, le quotazioni del Brent Dated – benchmark di riferimento internazionale – si sono mantenute nella fascia 60-70 doll/bbl, soglia quest’ultima che in alcuni giorni è stata addirittura superata, come non accadeva da dicembre 2014 – osserva l’analista del RIE -. Un range che molti definiscono di equilibrio, supportato da fattori già visibili dalla seconda metà del 2017 e in particolar modo da ottobre, quando prezzi stabilmente sopra quota 60 hanno cominciato a riflettere, oltre al ritorno di un premio per il rischio geopolitico, uno scenario di domanda e offerta più equilibrato rispetto a quello emerso a seguito del crash del 2014”.

Gli indubbi protagonisti di questa delicata fase storica sono la nuova Opec Plus e lo shale oil Usa che ormai da un anno e mezzo ci hanno reso spettatori di un braccio di ferro il cui esito è tutt’altro che scritto. “Il 2018 – evidenzia la Orlandi - si preannuncia un anno chiave in cui la tenuta dell’accordo verrà messa alla prova e in cui si potranno meglio comprendere le intenzioni delle parti in causa. Sino ad oggi, il meccanismo si è rivelato efficace e ben oliato ma non si può escludere un suo prossimo inceppamento”.

“L’Opec allargata - prosegue l’analista del Rie - non può esimersi dal fare i conti con gli Stati Uniti, la cui offerta petrolifera ha ripreso a crescere a partire dalla scorsa primavera fino a superare già a fine 2017 la soglia dei 10 mil. bbl/g, un livello più alto del record storico di 9,6 mil. bbl/g conseguito nel 1970 sotto la presidenza di Richard Nixon”.

Se a ciò si aggiunge il fatto che “si dispone ancora di una conoscenza limitata dello shale oil e del suo ‘comportamento’ in funzione delle diverse condizioni di mercato e che le stime sulle risorse recuperabili sono contornate da grande incertezza, la traiettoria che questa produzione seguirà, sia per direzione che per intensità, è praticamente impossibile da predire e pone gli altri produttori di fronte ad un dilemma al momento irrisolvibile”, chiarisce ancora la Orlandi.

Al braccio di ferro tra OPEC e Stati Uniti è andata poi aggiungendosi, a partire da fine 2017, “una crescente instabilità geopolitica in aree chiave di produzione e di transito, tale da innescare una componente psicologica rilevante e talvolta prevalente rispetto ai fondamentali di mercato”.

In questo contesto, i prezzi del greggio “non hanno mai abbandonato la presa dei 60 doll/bbl. Si ritiene quindi poco probabile un crollo verticale delle quotazioni, perché l’agreement sui tagli, fin quando sarà in vigore, sembra definire un floor minimo di resistenza attorno a questa soglia, in quanto il processo di riduzione delle scorte per cui era stato pensato può dirsi avviato”, spiega la ricercatrice del RIE aggiungendo che “l’analisi del primo trimestre dell’anno, e se vogliamo degli ultimi sei mesi, sembra supportare la tesi che il prezzo del greggio abbia trovato un suo equilibrio in particolare nell’intorno dei 65 doll/bbl, un prezzo in corrispondenza del quale le forze opposte dei tagli produttivi Opec e non-OPEC e dell’aumento della produzione Usa si equilibrano”.

In attesa di avere altre risposte, “si può forse azzardare che ancora per quest’anno il mercato rimarrà caratterizzato da un’offerta pienamente in grado di rispondere alla domanda, ma in un contesto di progressivo riequilibrio. Sul futuro più lontano, invece - evidenzia l’analista -, le ipotesi sono varie e spaziano da chi ritiene che il petrolio rimarrà dominante nel mix energetico mondiale a chi invece decreta la sua imminente fine. Tra i due estremi si inserisce l’attuale momento di equilibrio, con i suoi molteplici interrogativi le cui risposte – man mano che si chiariranno – potranno condurre ad esiti molto differenti”.

All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities. La nuova pubblicazione GME riporta, inoltre, come consuetudine, i dati di sintesi del mercato elettrico per il mese di marzo 2018.

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