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Ambiente: Overshoot Day 2018 scade il 1 agosto, record negativo

27 luglio 2018 | 12.57
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(Fotolia)
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Solo pochi giorni e avremo esaurito le risorse naturali disponibili per l'intero anno. Nel 2018 l'Earth Overshoot Day, ovvero la giornata in cui l’utilizzo di risorse da parte della popolazione mondiale supera quanto gli ecosistemi terrestri possono rinnovare in un anno, arriverà il primo agosto. È quanto stima il Global Footprint Network, organizzazione internazionale di ricerca.

In altre parole, l’umanità sta consumando ‘natura’ 1,7 volte più velocemente di quanto il Pianeta possa rigenerarla; è come usare 1,7 pianeti Terra. Global Footprint Network calcola ogni anno l'Earth Overshoot Day utilizzando un sistema di calcolo dell’impronta ecologica che considera tutta la domanda della popolazione compresi cibo, legname e fibre (cotone), l'assorbimento delle emissioni da carburanti fossili, edifici, strade e altre infrastrutture. Dagli anni '70, la data del 2018 rappresenta un record negativo: finora mai prima del primo agosto.

I costi di questa 'spesa' eccessiva comprendono deforestazione, collasso della pesca, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità, accumulo di anidride carbonica nell'atmosfera, che a sua volta porta cambiamenti climatici con siccità, incendi boschivi e uragani più intensi. E queste minacce possono costringere molte persone a migrare verso città o altri Paesi.

"Oggi potrebbe non sembrare diverso da ieri, dal momento che c'è ancora lo stesso cibo nel frigorifero", ha affermato il ceo di Global Footprint Network, Mathis Wackernagel. "Ma gli incendi imperversano negli Stati Uniti occidentali. Dall'altra parte del mondo, i residenti di Città del Capo hanno dovuto dimezzare il consumo di acqua dal 2015. Queste sono le conseguenze del saccheggio del 'capitale' ecologico del nostro solo ed unico Pianeta. Le nostre economie stanno attuando uno schema Ponzi con il nostro Pianeta. Stiamo utilizzando le risorse future della Terra per operare nel presente e scavare più a fondo nel nostro debito ecologico", ha continuato Wackernagel.

"È tempo di mettere fine a questo schema ecologico Ponzi e sfruttare la nostra creatività e ingegnosità per creare un futuro prospero senza combustibili fossili e distruzione planetaria", ha concluso.

Sebbene l'86% della popolazione mondiale viva in un Paese con un deficit ecologico, i dati più recenti delle impronta ecologica nazionali - avverte l'associazione di ricerca - rivelano alcuni segnali incoraggianti nello sforzo di spostare indietro l'Earth Overshoot Day.

L'impronta ecologica della Cina è diminuita dello 0,3% dal 2013 al 2014 dopo un aumento costante dal 2000. E l'impronta ecologica cinese pro capite è diminuita dello 0,8% tra il 2013 e il 2014. Il calo deriva in parte da una diminuzione dell'impronta di carbonio totale del Paese dello 0,7% e di quella individuale dell'1,2%, dal 2013 al 2014.

Ancora. L'impronta ecologica pro capite per i Paesi ad alto reddito è diminuita del 12,9% dal 2000. Alcuni dei Paesi con il maggior calo dal 2000 sono: Singapore (-32,1%), Bahamas (-26,2%), Danimarca (-19,0%); Stati Uniti (-18,4%), Regno Unito (-16,6%) e Francia (-15,5%). Dal 2000 al 2014, la Germania ha registrato un calo dell'8% nell'impronta ecologica pro capite e un calo del 2,5% dal 2013 al 2014. La componente di carbonio dell'impronta ecologia tedesca è diminuita del 6,2% dal 2013 al 2014.

E gli italiani come si comportano? Per soddisfare la nostra domanda di risorse ci vogliono 4,6 paesi come l'Italia e, con i nostri 'ritmi', 2,6 pianeti Terra. In questo modo, stando al Global Footprint Network, avremmo ulteriormente anticipato l'Earth Overshoot Day di più di due mesi, al 24 maggio.

Come spostare indietro questa 'lancetta'? Secondo il Global Footprint Network, se tutti nel mondo dimezzassero lo spreco di cibo, riducessero l'intensità dell'impronta della loro dieta e consumassero mediamente meno calorie sposteremmo l'Overshoot Day indietro di 38 giorni. Anche i singoli, dunque, nel loro piccolo possono dare un contributo ripensando la loro relazione con il cibo.

Questi i tre consigli di Bcfn per salvare il Pianeta a tavola: scegli il tuo cibo con saggezza, un sistema alimentare sano e bilanciato può fare bene a te e al Pianeta; aumenta il consumo di alimenti di origine vegetale come frutta, verdura, cereali e frutta secca e cerca di consumare moderatamente proteine animali come carne rossa, pesce o pollame; acquista in modo intelligente e decidi in anticipo cosa mangiare, comprerai il giusto ed eviterai gli sprechi.

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