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Cresce l'auto a noleggio, in 3 mesi un aumento del 2,5% sul fatturato

08 maggio 2014 | 10.01
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Cresce l'auto a noleggio, in 3 mesi un aumento del 2,5% sul fatturato

E' tornato a crescere il settore delle flotte aziendali a noleggio e del rent-a-car, tanto che nei primi tre mesi del 2014 aumenta il fatturato (+2,5%). E' questa la fotografia scattata da Aniasa, l'Associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria nel corso dell'Assemblea Pubblica che ha visto la presentazione della tredicesima edizione del Rapporto annuale sullo stato di salute del comparto.

Dopo un 2013 in cui il giro d'affari del settore del noleggio veicoli a breve e lungo termine ha superato la soglia dei 5 miliardi di euro con un parco circolante di 668.000 veicoli e le sole immatricolazioni in sofferenza (-8,4%, dalle 256.418 del 2012 alle 234.712 unità), nei primi tre mesi del 2014: aumenta nuovamente il fatturato (+2,5%), resta stabile la flotta circolante, mentre tornano a crescere le immatricolazioni di veicoli (+6.000 unità) che sostengono un mercato auto ancora in difficoltà e ad aprile raggiungono il traguardo del 22,6% di incidenza sull'intero immatricolato (su dieci auto nuove, oltre due sono a noleggio).

I dati relativi ai primi tre mesi dell'anno confermano l'andamento positivo del noleggio a breve termine già evidenziato nel corso dell'intero 2013, con un giro d'affari in crescita dell'1,3% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e con indicatori positivi, in particolare per quanto riguarda i giorni di noleggio (+1,1%) e il numero di noleggi (+1,6%).

A trainare la crescita del giro d'affari sono, soprattutto, i noleggi registrati presso i desk aeroportuali che compensano il leggero calo subito dal business nei centri cittadini. Dopo la contrazione del 2013, ripartono anche le immatricolazioni (+14%), che crescono di oltre 3.300 unità. Anche i primi i dati trimestrali del noleggio a lungo termine certificano la positiva situazione del comparto, con un giro d'affari che continua a registrare aumenti in linea con i dodici mesi precedenti (+2,7%).

L'inizio del 2014 è comunque caratterizzato da una discreta ripresa delle immatricolazioni (+5,6%), dovuta essenzialmente al rinnovo di contratti precedentemente oggetto di proroghe (la durata media è arrivata a 47 mesi) e con una stabilità complessiva del portafoglio clienti (65.000 aziende clienti e 2.500 Pa). Eppure, secondo l'associazione, lo scenario di riferimento per il settore è tutt'altro che roseo, con il mercato dell'auto protagonista di un trend depressivo (-48,1% rispetto ai livelli pre-crisi) che lo ha riportato sugli standard di metà anni '70.

Senza contare i poco efficaci incentivi alle vetture a basse emissioni ripartiti ieri (lo scorso anno su 50 mln a disposizione ne sono rimasti inutilizzati 32 mln di euro e anche quest'anno sono praticamente escluse le auto aziendali), il lievitare incontrollato dei premi assicurativi (+100% negli ultimi 3 anni) e la piaga dei furti d'auto (cresciuti in un anno del 30%).

Dulcis in fundo, dal 2011 al 2013 l'effetto congiunto degli aumenti dell'imposizione fiscale (Ipt, Pra, Assicurazioni, Tasse regionali) e l'ulteriore miope compressione della deducibilità dei costi delle auto aziendali (ridotta dal 40% al 20%) ha contribuito a determinare una perdita di 114.000 immatricolazioni di nuove auto aziendali e ha comportato minori entrate complessive per l'erario pari a 588 milioni di euro, tra tasse ed emolumenti vari.

L'impatto della stretta fiscale è stato pesante specialmente per le aziende italiane: su una vettura aziendale media (valore 30.000 euro) il valore di detrazioni e deduzioni fiscali in Italia oggi ammonta a 5.697 euro, quasi un quinto di quanto riescono a ''scaricare'' le aziende tedesche e spagnole e circa un quarto di Francia e Gran Bretagna.A tal riguardo Aniasa propone l'immediato ripristino della normativa sulla fiscalità dell'auto aziendale ante-Fornero (riportando la deducibilità dal 20% al 40%).

Secondo le stime elaborate dall'Associazione, infatti, tale intervento in favore delle aziende italiane produrrebbe uno dei seguenti possibili due scenari: il primo, ''prudenziale'', con 20.000 immatricolazioni in più per il solo settore del noleggio e un secondo, positivo, con ben 47.000 nuove vetture in più. In entrambe i casi, tale crescita delle immatricolazioni produrrebbe un beneficio per l'erario netto addizionale (già scontato delle minori entrate dovute alla maggiore deducibilità) rispettivamente di 45 milioni (per le 20mila immatricolazioni) e 107 milioni di euro (per le 47.000).

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