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Sostenibilità: ad Altopascio il negozio in cui la spesa si paga lavorando

04 marzo 2015 | 17.42
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Il negozio fa parte della rete Affari Senza Soldi e l'apertura è prevista nei giorni di Pasqua. Si potranno acquistare prodotti genuini del territorio in cambio di "crediti". Come maturarli? Scambiando competenze e professionalità.

Sostenibilità: ad Altopascio il negozio in cui la spesa si paga lavorando

Ad Altopascio, in provincia di Lucca, proprio nel centro del paese, di fronte al Comune, aprirà nei giorni di Pasqua un negozio di alimentari di prodotti genuini locali, insomma a km zero. Un negozio speciale, un po' perché, come recita l'insegna ("Dai contadini"), a gestirlo sarà un consorzio di contadini e di allevatori; un po' perché i prezzi non saranno alti (anzi, l'obiettivo è quello di avvicinarsi ai prezzi della grande distribuzione organizzata). Ma soprattutto perché sarà possibile fare la spesa in cambio di lavoro.

Il punto vendita toscano va così ad aggiungersi all'ormai nutrita lista dei cosiddetti "non negozi", quegli esercizi commerciali "money-free", in cui gli acquisti non si pagano in moneta. In questo caso, ognuno "paga" con il lavoro che sa fare, offrendo le proprie competenze, e poi acquista per quanto ha lavorato. Per partecipare a questo tipo di scambio è necessario iscriversi ad un circuito che si chiama Affari Senza Soldi e che, per il momento, è attivo in Toscana.

Per capire come funziona Affari Senza Soldi, basta fare l'esempio di un idraulico, che sia iscritto al circuito: lui ripara la perdita d'acqua nella casa di un altro iscritto, per esempio per un valore di 200 euro, e invece di riscuotere denaro, matura un credito pari allo stesso importo spendibile al negozio “Dai contadini”. Ma si può fare anche il contrario: l'idraulico fa un acquisto da 200 crediti e poi si sdebita lavorando.

"Ora, poiché non è possibile pagare carburanti, bollette e tasse con questo sistema, la maggior parte degli scambi all'interno di Affari Senza Soldi avverrà in modo misto: un po' di euro e un po' di crediti - spiega all'Adnkronos Alessio Bini, fondatore di Affari Senza Soldi - La forza del circuito toscano è quella di tenere molto bassa la parte in euro. La media è del 30%. Questo vuol dire che ci sono molti scambi senza euro e pochi scambi al 50% in euro. Il 50% è la percentuale massima ammessa".

Le aziende iscritte al circuito ad oggi sono di vari settori. Ci sono aziende edili, manifatturiere, aziende di pubblicità, ma anche aziende sanitarie, commercialisti, avvocati, dentisti e altro ancora. Il circuito è aperto anche ai disoccupati che, grazie a questa formula possono trovare lavoro. Il negozio di alimentari “Dai contadini” ha utilizzato così tanto il circuito Affari Senza Soldi da pagare il canone d'affitto al 50% in crediti e persino gli stipendi delle due commesse part time al 60% in crediti.

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