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Turismo: 44% italiani disposto a pagare di più per vacanze green

12 febbraio 2016 | 13.01
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Turismo: 44% italiani disposto a pagare di più per vacanze green

Il 74% degli italiani conosce il turismo sostenibile come quello che rispetta l’ambiente e il 44% è disposto a pagare tra il 10% e il 20% in più per vacanze più green. A tracciare il quadro è la ricerca “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzata da IprMarketing e Fondazione UniVerde, presentata in occasione della Borsa internazionale del turismo che si svolge a Milano. In particolare, il focus dello studio, dedicato alle nostre aree protette, ha rilevato che il 62% degli italiani ha visitato un parco naturale nazionale o regionale.

Tra quelli più conosciuti: il Parco Nazionale della Sila (65%); il Parco Nazionale del Gran Paradiso (60%); il Parco Nazionale dello Stelvio (57%); il Parco Nazionale del Gargano (57%); Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (53%) e il Parco Nazionale delle Cinque Terre (51%). Quest’ultimo è quello più visitato (50%), seguito dal Parco del Gargano (47%) e da quello dello Stelvio (46%).

Nonostante i numeri però occorrono più attenzione e promozione per l’ecoturismo nei parchi. La conoscenza e l’esplorazione (44%) sono tra i fattori che spingono a viaggiare di più preceduti soltanto dall’arricchimento culturale (46%). A prevalere nella scelta della meta sono le bellezze storico artistiche ed eventi culturali (61%) e la natura e i paesaggi (60%). Quanto al turismo sostenibile la maggior parte degli italiani lo considera eticamente corretto.

Il 60% si dichiara ottimista ed è convinto che la sensibilità per l’ecoturismo e il turismo sostenibile crescerà nei prossimi 10 anni. Prevale anche in questa ricerca la consapevolezza (per il 48%) che esista un’emergenza in Italia sui danni che il turismo può provocare all’ambiente. Per il 58% del panel i rischi sono legati soprattutto alla cementificazione e alla speculazione edilizia.

Il vincolo della sostenibilità è considerato un’opportunità di crescita per lo sviluppo economico di un’area turistica (46%) e una vera e propria necessità (41%). Nel pianificare un soggiorno, valutando la meta, il mezzo di trasporto e la struttura da prenotare, il 53% sta attento a fare scelte che non danneggino l’ambiente. Tra gli alloggi preferiti: B&B (per il 36%); albergo (per il 34%) e agriturismo (per il 31%), prenotati esclusivamente via internet (74%).

Il 53% li considera "eco" per i pannelli fotovoltaici; il 31% per i sistemi di risparmio elettrico e il 27% per quelli di risparmio idrico. I viaggiatori più attenti si preoccupano che tra i servizi offerti ci sia la possibilità di fare la raccolta differenziata (34%) o quella di mangiare biologico e a km 0 (32%).

Per ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera, il 67% sarebbe disposto a rinunciare all’auto durante le vacanze, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno. Il 40% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze.

I turisti sostenibili sono esigenti anche sul cibo prediligendo ristoranti che prevedano nel menù prodotti provenienti da agricoltura biologica (il 46%) e a km 0 (il 54%), ma solo a parità di prezzo con quelli tradizionali. O quelli che offrono un menù vegetariano (20%) o vegano (12%, questa opzione compare per la seconda volta tra le preferenze).

Rispetto all’ecoturismo, il 60% del panel dichiara di averne sentito parlare ed è in grado di definirlo come forma di turismo che rispetta l’ambiente e le popolazioni locali, valorizzando le risorse naturali e storico culturali di un territorio. Il 76% non ha dubbi sul dichiarare che la sostenibilità rappresenti un motore di sviluppo per l’economia del settore.

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