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Mobilità: più condivisa e smart, come sarà la mobilità del futuro

13 settembre 2018 | 14.31
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(Fotolia)
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La mobilità del futuro? Sarà sempre più elettrica e intelligente, caratterizzata da soluzioni flessibili in grado di adattarsi alle esigenze di ciascuno di noi, da un numero sempre minore di auto private a favore dei servizi in condivisione e da trasporti sempre più integrati.

Basta pensare che in Italia nel 2030 si prevede che il 35% delle persone si sposterà in modo condiviso grazie ai servizi in 'sharing', nel 2025 la mobilità elettrica varrà 2.400 miliardi di dollari, e nel 2020 l’80% delle auto vendute in Italia sarà connessa e capace di scambiare dati con l’esterno.

E' così che cambierà il comparto Automotive, che ad oggi vale oltre il 10% del Pil italiano, e con lui la mobilità secondo lo studio Mobility Think Tank 2018 di EY presentato a Citytech, l'appuntamento dedicato alle tecnologie legate alla mobilità e all’urbanistica in corso oggi e domani alla Fabbrica del Vapore di Milano.

Lo studio analizza anche i costi dell'auto privata, per il cui mantenimento si spende mediamente, in Europa, 616 euro al mese, cifra che sale a 678 euro mensili nel caso dell’Italia. Considerando la spesa destinata alla mobilità nel suo complesso, l’85% è destinato al mantenimento dell’auto privata. Sono invece solo il 4% le auto private in uso durante il loro ciclo di vita.

Abbandonare il mezzo privato, dunque, gioverebbe non solo all’ambiente ma anche al portafogli liberando risorse per creare una nuova mobilità. Una soluzione è il cosiddetto 'mobility as a service', l'integrazione di servizi di mobilità, fruibili in pacchetti flessibili e personalizzati secondo le diverse specifiche esigenze che permettano dunque una flessibilità di movimento maggiore dell’auto privata.

Altro cambiamento importante all'interno del mercato di settore è quello della guida autonoma che rappresenta un’opportunità di sviluppo di nuove competenze e nuovi business per aziende e start-up. La tecnologia dell’intelligenza artificiale e della guida autonoma è stata oggetto di investimenti miliardari negli ultimi 3-4 anni da parte di grandi aziende tech e automotive di tutto il mondo, prevalentemente nei tradizionali Hub tecnologici: Silicon Valley, Israele e Cina.

Se l’Italia non può competere su questo fronte, la sfida oggi si sposta sul fronte della gestione e dei servizi. Secondo Carlo Iacovini, Partner di Clickutility on Earth e director per Local Motors dell’area Emea, "le prossime sfide internazionali sulla guida autonoma vertono sugli aspetti normativi, sulla classificazione dei veicoli, sulla gestione di flotte di auto e bus autonomi. Questi sono tutti ambiti che richiedono competenze nuove, il cui sviluppo è già possibile in Italia”.

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