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Rinnovabili: biometano, dai rifiuti energia anche per l'auto

10 ottobre 2014 | 14.04
LETTURA: 3 minuti

E' la nuova frontiera aperta dall'utilizzo del combustibile ottenuto raffinando il biogas generato dalla cosiddetta “digestione anaerobica”

Auto alimentata a biometano (Infophoto)
Auto alimentata a biometano (Infophoto)

Dai rifiuti organici, energia per far funzionare un'automobile ma anche i fornelli o la caldaia di casa. E' la nuova frontiera aperta dall'utilizzo del biometano, combustibile ottenuto raffinando il biogas generato dalla cosiddetta “digestione anaerobica” (tecnica utilizzata nel riciclaggio della frazione organica dei rifiuti che consente di abbinare il recupero di materia al recupero di energia).

Dallo scorso dicembre, questa nuova fonte di energia rinnovabile ha trovato pieno riconoscimento anche in Italia, con un decreto ministeriale che ne incentiva la produzione a seconda dell'utilizzo: immesso in rete, usato per la cogenerazione o commercializzato per il settore trasporti. In quest'ultimo caso, il decreto offre degli incentivi maggiori qualora il biometano derivi da specifiche “matrici” come, ad esempio, la frazione organica dei rifiuti urbani.

Tema al centro del Forum su compostaggio e il biogas organizzato dal Cic (Consorzio Italiano Compostatori), in collaborazione con Innovhub e Comieco, il 13 ottobre a Milano. Interverranno i principali attori del settore, tra cui il Gse che chiarirà gli aspetti normativi del decreto, Etra che confronterà le tecnologie di up grading del gas, Crpa-Hera che presenterà il progetto Life+ Biomether, e il Centro Ricerche Fiat che illustrerà le opportunità del biometano per autotrazione.

Al centro del convegno, tuttavia, non ci sarà solamente il biometano. Ampio spazio sarà dato ai nuovi oggetti compostabili sia in bioplastica che in cellulosa. Questo genere di manufatti sta conoscendo una diffusione crescente sul mercato. Divenuti rifiuti a fine vita questi prodotti hanno un notevole potenziale di recupero qualora venissero efficacemente trattati negli impianti di compostaggio e di biogas. Nel corso del Forum, gli esperti del settore si confronteranno sulla possibile inclusione di questi prodotti nella raccolta dell'organico, sulla loro compostabilità e riciclabilità.

La European Bioplastics Association parlerà del ruolo delle bioplastiche nella bio-based economy, Comieco spiegherà le caratteristiche di compostabilità dei contenitori di carta, mentre gli esperti del Cic parleranno dei manufatti compostabili e della presenza di altre plastiche nella filiera della raccolta dell'organico, oltre a presentare il marchio Compostabile-Cic, che il Consorzio Cic e Certiquality rilasciano ai prodotti compostabili certificati.

Il Forum sarà inaugurato da un approfondimento sul recupero dagli scarti vegetali. Sfalci e potature fanno gola ad alcuni operatori del settore delle biomasse che vorrebbero usare questi materiali a scopo energetico. Attualmente questa possibilità viene preclusa dalle normative europee in vigore che prevedono che gli sfalci e le potature da manutenzione del verde pubblico e privato debbano sottostare alla normativa sui rifiuti.

Il verde proveniente dai giardini privati e pubblici rappresenta, infatti, un ingrediente fondamentale per il compostaggio (un settore di rilevanza industriale che assicura il recupero di oltre 5 milioni di tonnellate di biorifiuti in Italia) ed è per questo che il Cic respinge ogni tentativo di deregulation in materia di scarti vegetali.

“Occorre iniziare a vedere anche il rifiuto organico non solamente come uno scarto bensì come una risorsa. Il programma del Forum mostra come il trattamento dei rifiuti organici sia un settore industriale maturo, che contribuisce in maniera significativa al successo delle raccolte differenzate in Italia. Il settore inoltre è in costante evoluzione con enormi potenzialità di crescita e opportunità di sviluppo: il biometano e le bioplastiche rappresentano un’esempio”, spiega il direttore del Cic Massimo Centemero.

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