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Piacenza: dopo 100 anni torna a nuova vita 'La Fabbrica'

01 aprile 2015 | 14.57
LETTURA: 4 minuti

Ex industria conserviera della provincia di Piacenza, la struttura risale ai primi del '900. Acquistata dagli attuali proprietari nel 2008, è stata restaurata e ora torna a rivivere come centro congressuale e culturale

La Fabbrica 54
La Fabbrica 54

Rinasce dopo 100 anni un'ex industria conserviera nata nel segno dell'oro di Piacenza, il pomodoro. E' 'La Fabbrica 54', 54 come i metri della sua caratteristica ciminiera piazzata su un corpo di mattoni e sassi di fiume. Esempio di archeologia industriale che sorge a Larzano, frazione di Rivergaro alle porte di Piacenza, ai primi del '900 e che oggi torna a nuova vita come polo di riferimento, commerciale e culturale, del territorio.

L'attuale proprietà ha acquistato l'immobile pensando a un magazzino. "Come società (la Ge.a.min di Giovanni Burgazzi, ndr) abbiamo comprato la struttura nel 2008: cercavamo una rimessa per le nostre attrezzature che arrivavano dall'estero", spiega all'Adnkronos Andrea Borghi artefice di questa rinascita. "La struttura era in pessime condizioni, in parte crollata, e quando abbiamo cominciato a lavorare per renderla più accogliente, abbiamo scoperto degli elementi architettonici molto interessanti. Da qui la decisione di ristrutturare l'insieme cercando di mantenere tutte le caratteristiche storiche dell'ex stabilimento industriale", prosegue l'imprenditore.

Ripercorrendo la storia della struttura, Borghi racconta che "l'area era stata acquistata ai primi del '900 da un personaggio noto nell'ambito dell'attività conserviera che dopo averla potenziata e dotata delle attrezzature più moderne ha fondato l'Ica, Industria Conserve Alimentari, da cui ha poi avuto origine De Rica. Questo stabilimento ha lavorato, affiancato da uno più moderno aperto negli anni '50, fino al 1974".

Lavori al via cinque anni fa

I lavori di recupero e restauro sono iniziati nel 2010-2011 con tutte le difficoltà legate all'applicazione delle norme di sicurezza per un'area adibita al pubblico a un vecchio impianto industriale. Ciononostante è stato possibile conservare il 90% della struttura originaria, come le mattonelle a muro della sala principale, le finestre e le pareti esterne. Mentre sono state sostituite le porte e il pavimento.

"Tutto è partito da un'opera conservativa che ha cercato di mantenere l'area nelle condizioni migliori possibili e più fedeli alla sua tradizione - spiega Borghi - Abbiamo una caldaia del 1907-8 che all'epoca era un prodigio di tecnologia industriale, ora è un'enorme struttura in mattoni refrattari e ghisa ed è molto bella. Ed è l'emblema della nostra sala del vapore, la sala principale".

Nel 2013 la decisione di far 'funzionare' di nuovo questa struttura. In che modo? "Come area votata all'attività congressuale, con l'offerta delle soluzioni tecnologiche più avanzate, ma anche all'arte, alla cultura, al cinema, al teatro e al cabaret". "Pensando a Milano come bacino di utenza - prosegue l'imprenditore - abbiamo pensato di offrire tecnologia: videoproiezione cinematografica, sistema di videoconferenza che permette di collegare fino a sei Paesi contemporaneamente, app per dialogare con i relatori o altri presenti in sala, ecc…". E un occhio anche al risparmio energetico con un sistema di raffrescamento e riscaldamento che sarà alimentato da energie alternative.

Il 10 aprile l'inaugurazione ufficiale

Per la gestione delle attività è stata creata una società ad hoc La Fabbrica Srl, realtà a gestione familiare di cui Borghi è amministratore unico. "Tutti noi ci siamo fatti coinvolgere da questa situazione e l'abbiamo presa di petto con un po' di incoscienza e, allo stesso tempo, con la massima analisi economica: siamo tutti molto coinvolti con la volontà di portare avanti questa avventura nel modo migliore possibile e stiamo dedicando tutte le risorse economiche e personali per i risultati che ci siamo prefissi", conclude Borghi.

L'inaugurazione ufficiale è prevista per il secondo weekend di aprile. Un fine settimana (10-11-12 aprile) dedicato al pomodoro, alle sue potenzialità e applicazioni nel settore enogastronomico e cosmetico con la presenza di importanti chef, medici, nutrizionisti e aziende.

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