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Sostenibilità: a Dubai nel 2016 oltre 800 ettari di edifici 'green'

06 maggio 2015 | 14.20
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La città punta a più di 800 ettari di edifici "green" entro il 2016 e a ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020 e del 30% nel 2030. Come? Attraverso l'architettura, dai materiali riciclati al verde su tetti e facciate

Sostenibilità: a Dubai nel 2016 oltre 800 ettari di edifici 'green'

Pannelli solari sui tetti, vernici riflettenti che rendono più efficiente l’isolamento termico, uso di materiali riciclati come pannelli di legno, verde su terrazzi, facciate e tetti, impianti integrati per il risparmio di acqua. Dubai, famosa per i suoi grattacieli, le fontane, i mega-centri commerciali, le costruzioni avveniristiche più spettacolari che "green", imbocca la strada della sostenibilità per edifici e progetti di sviluppo immobiliare, tanto che si stima che nel 2016 la superficie occupata da edifici "eco" potrebbe raggiungere più di 800 ettari.

L’architettura sostenibile aiuterà Dubai a raggiungere gli obiettivi che si è posta: diventare nel 2020, anno che la vedrà protagonista dell'Esposizione Universale, una delle città più sostenibili al mondo e ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020 e del 30% nel 2030. Il 70% dell’energia prodotta viene infatti consumata dal settore residenziale (l’aria condizionata, ad esempio, è necessaria per sopravvivere a una media di 40° per la maggior parte dell’anno).

Tra i progetti realizzati o in corso di approvazione, Change Initiative, edificio non solo eco-friendly, ma anche green nella filosofia; Dubai Sustainable City, che sarà completato nel 2016, in cui oltre agli edifici sostenibili c’è anche una fattoria organica e un eco-resort, con 600.000 pannelli solari che forniranno ai residenti il 60% dell’energia e un sistema smart per l’ acqua che taglia i consumi del 30%; Desert Rose, una “smart city” di 14.000 ettari.

“Architecture and Sustainability” è proprio l’argomento sviluppato nel terzo incontro organizzato in Italia da Dubai Next, l’iniziativa della Dubai Culture&Art Authority per affermare la città come hub della creatività a 360 gradi, che ha illustrato i nuovi percorsi per la creazione di un ecosistema sostenibile preservando nello stesso tempo l’identità degli Emirati Arabi Uniti.

"L'economia creativa di Dubai è cresciuta rapidamente in termini di dimensioni e di riconoscimento al pari dello sviluppo della città, raggiungendo un livello che la mette in grado di competere nella scena mondiale", osserva Richard Wagner, vicepresidente della Architectural Association di Dubai e co-fondatore di Wanders Wagner Architects, tra i designer del D3, il Dubai Design District, la cittadella del Design, primo imponente progetto da 14 miliardi di euro in asse con l’Expo 2020.

Questi progetti, infatti, costituiscono le pietre miliari nella marcia di avvicinamento all’Expo 2020 Dubai, che ha fatto della sostenibilità la sua cifra. Expo 2020 si svilupperà su un’area di 438 ettari e ha come temi guida sostenibilità, mobilità e opportunità, prevede per i padiglioni un’unica copertura di tessuto fotovoltaico che permetterà di collegare l’intero sistema sia fisicamente che concettualmente.

L’8 maggio "Dubai Next" si trasferisce alla Biennale di Venezia, dove gli Emirati hanno un Padiglione Nazionale che quest’anno mette in mostra un assemblaggio eterogeneo di opere di alcune delle figure chiave nella storia dell'arte del Paese. Intitolata “1980 - oggi: mostre negli Emirati Arabi Uniti”, l'esposizione presenta 15 artisti provenienti da Emirati Arabi Uniti, tra cui Hassan Sharif, Isabelle Van Den Eynde e Mohammed Kazem.

L’incontro di Venezia dal titolo "Historic Inspirations & Emerging Artists", sarà introdotto da Khalil Abdel Wahed, direttore Arti Visive della Dubai Culture & Arts Authority e Giuseppe Moscatello, direttore del Maraya Art Centre e vedrà la partecipazione di Claudia Scarsella, unica artista italiana invitata, per il suo lavoro di ricerca sul dialogo artistico tra oriente e occidente, recentemente in mostra a Beirut nella personale, ‘I’m the two moons’, che ha riscosso un enorme successo di pubblico e di critica.

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