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Mobilità: il futuro dell'auto a idrogeno passa da un nuovo microscopio

02 luglio 2015 | 19.27
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Mobilità: il futuro dell'auto a idrogeno passa da un nuovo microscopio

Nel 2017 il mercato mondiale delle automobili vedrà il lancio di massa delle auto basate su celle a combustibile alimentate a idrogeno. Si tratta di una rivoluzione che, nel giro di pochi anni, potrebbe portare al superamento degli attuali motori a combustione. I ricercatori sono al lavoro per migliorare la durata, l'efficienza e la sicurezza dei materiali e della cella nel suo complesso e in questo contesto si inserisce un importante studio dell'Università di Pavia.

Il gruppo di ricerca GreenMat del dipartimento di Chimica dell'ateneo, coordinato da Piercarlo Mustarelli, ha costruito un innovativo microscopio a risonanza magnetica (la stessa tecnica di immagine utilizzata in ambito medico) che consente di investigare le caratteristiche di una cella a combustibile durante il suo normale funzionamento. Questa innovazione permetterà di migliorare la tecnologia oggi disponibile e potrà essere applicata anche ad altri dispositivi per l'energia, come batterie e celle fotovoltaiche.

Il progetto è stato realizzato grazie a un rilevante finanziamento della Fondazione Cariplo (Premio per la Ricerca di Frontiera in Chimica, grant 2011-1802). I risultati ottenuti sono stati pubblicati su Energy and Environmental Science, considerata attualmente la più prestigiosa rivista internazionale in campo energetico-ambientale.

Il premio Ricerca di Frontiera venne istituito nel 2011 da Fondazione Cariplo per sostenere quei progetti di ricerca così innovativi che "possono anche fallire, ma se vanno a buon fine fanno veramente innovazione. La nostra fondazione sostiene la ricerca che può portare vantaggi anche per migliorare le condizioni in cui viviamo ogni giorno; ad esempio ponendo cura alle energie rinnovabili e all'ambiente", spiega Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo.

Il Premio del 2011 ha rappresentato un nuovo strumento di erogazione per il sostegno ai ricercatori "impegnati a realizzare un'idea eccezionalmente innovativa, che altrimenti non potrebbero essere sostenuti coi tradizionali bandi della Fondazione. I ricercatori si sono messi al lavoro e ora si vedono i primi risultati di un'idea che sembrava visionaria. La moderna filantropia è anche questo", conclude Guzzetti.

Già da qualche mese Toyota sta commercializzando la nuova Mirai, basata su questa tecnologia e destinata per ora a una clientela molto limitata, anche a causa della mancanza di una rete efficiente per la distribuzione del combustibile.

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