L'universo sta morendo, per l'esattezza "svanendo", ma niente panico perché si tratta di una morte lenta: gli restano ancora 100 miliardi di anni. Tanto sì, ma ad inquietare è il fatto che ad oggi dell'universo non sia che rimasta che la metà di quello che era due miliardi di anni fa. A lanciare l'allarme, i ricercatori australiani dell'International Center for Radio Astronomy Research (Icrar).
I ricercatori hanno misurato l'energia generata da 200.000 galassie con una precisione mai raggiunta prima, e sono giunti alla conclusione che l'universo stia lentamente ma progressivamente svanendo.
"Sarà un processo lungo e lento che durerà circa 100 miliardi di anni, o finché la luce stellare continuerà ad essere prodotta - ha dichiarato Simon Driver, ricercatore dell'Icrar - Che l'universo stia lentamente svanendo è cosa nota, si sapeva già dalla fine degli anni '90; tuttavia questo ultimo lavoro mostra che sta accadendo su tutte le lunghezze d'onda".
Insomma, l'universo sta vivendo un irreversibile processo di invecchiamento che lo porterà al declino. A stabilirlo, gli studi condotti dagli scienziati che per il loro scopo hanno utilizzato sette dei telescopi più potenti al mondo con i quali osservare le galassie e mappare i vari tipi di produzione di energia.
Osservazioni preliminari sono stati condotte utilizzando il telescopio anglo-australiano nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, due telescopi spaziali orbitanti gestiti dalla Nasa e un altro dell'Agenzia spaziale europea fatte.
I risultati di questa ricerca verranno presentati Autista in occasione dell'Assemblea Generale dell'Unione Astronomica Internazionale che si svolgerà a Honolulu.