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Liberarono beagle da vivisezione Green Hill, condannati 12 attivisti

09 novembre 2015 | 18.38
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Liberarono beagle da vivisezione Green Hill, condannati 12 attivisti

Condannati per furto aggravato gli attivisti che il 28 aprile 2012 liberarono i beagle dall'allevamento per la vivisezione Green Hill a Montichiari. Lo ha stabilito oggi il Tribunale di Brescia. A due dei 13 che portarono via i beagle destinati alla sperimentazione dalla struttura, i giudici di primo grado hanno inflitto una condanna a dieci mesi e 450 euro di multa, pena più lieve per gli altri 10 tutti condannati a scontare 8 mesi e pagare una multa di 300 euro. Assolto per non aver commesso il fatto l'attivista Lav che aveva partecipato al blitz in qualità di autista. Tutti assolti invece dall'accusa di danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. La sentenza vede "in parte riconosciuti i danni subiti e soprattutto vedono evidenziato dal tribunale il fatto che l’assalto all’allevamento non è stato un atto di liberazione di animali, ma un vero e proprio furto aggravato e danneggiamento". Per quanto riguarda il procedimento principale, Green Hill ricorda che la fase di appello è tutt’ora in corso.

Una sentenza giudicata "ingiusta" dalla Lega anti vivisezione che ricorda come lo stesso allevamento sia stato prima posto sotto sequestro il 17 luglio del 2012 per maltrattamento ed uccisione di animali e successivamente chiuso per sempre dopo la condanna dei titolari dell’allevamento e del medico veterinario di Green Hill avvenuta il 23 gennaio 2015 per i reati di uccisione e maltrattamento.

Per questo la Lav auspica che "la Corte d’Appello possa valutare diversamente i fatti, alla luce dei successivi accadimenti nella struttura e relative vicende processuali, nonché un intervento legislativo che intervenga a chiarire una volta per tutte che un animale non può essere considerato mera proprietà privata".

La difesa degli attivisti in questo processo ha contestato fino in fondo che potessero essere ritenuti colpevoli coloro che hanno liberato animali allevati in una struttura in cui è stato successivamente accertato, dallo stesso Tribunale, il maltrattamento e la morte. "Seppur rispettiamo quelle che sono le decisioni dell’Autorità giudiziaria - sottolinea ancora la Lav - riteniamo che questa sentenza vada a confliggere con il riconoscimento dell’animale quale soggetto, essere senziente e non res, e la conseguenza che gli attivisti coinvolti non hanno assolutamente rubato qualcosa ma piuttosto salvato vite animali da maltrattamenti e uccisioni".

"Parzialmente soddisfatti" i vertici di Green Hill dopo la sentenza. "Durante l'assalto vennero portati via 67 cani, molti dei quali cuccioli. Nel giugno scorso - ricordano da Green Hill - il sostituto procuratore di Brescia Ambrogio Cassiani aveva chiesto 13 condanne per gli animalisti che fecero irruzione nell’allevamento portando via gli animali. Le pene richieste andavano da otto mesi ad un massimo di 4 anni, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati".

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