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Smog: una tecnologia contro l'inquinamento racchiusa in una vernice

30 dicembre 2015 | 12.07
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(Infophoto)
(Infophoto)

Una tecnologia racchiusa in una pittura, che potrebbe eliminare in sole 12 ore l’inquinamento di 92 autovetture con motore a benzina e di 72 autovetture a gasolio con motore euro 6.

La tecnologia si chiama Airlite; a inventarla è stato il bolognese Massimo Bernardoni, che insieme al milanese Antonio Cianci la sta portando sullo scenario mondiale. Airlite riduce gli inquinanti in modo naturale, attraverso un processo naturale che è stato perfezionato e “inserito” in un nuovo tipo di pittura, completamente naturale e priva di composti chimici. Il processo, simile alla fotosintesi clorofilliana, sfrutta la potenza della luce per liberare molecole ossidanti che attaccano gli agenti inquinanti trasformandoli in sali minerali innocui e neutralizzandoli. In questo modo, Airlite è in grado di abbattere fino all’88,8% degli inquinanti presenti nell’aria.

Dipingendo la superficie esterna di un palazzo di 7 piani (circa 1000mq), con Airlite, nel giro di 12 ore verrebbe eliminato l’inquinamento prodotto da oltre 70 auto a gasolio Euro 6. Tenendo conto che in Provincia di Milano ci sono, secondo i dati del censimento 2011, circa 280.000 edifici e che ci sono circa 1,8 milioni di veicoli, considerando una resa del 50%, se solo il 20% degli edifici presenti in provincia utilizzasse questa tecnologia, sarebbe possibile eliminare ogni giorno i gas di scarico di tutte le vetture presenti in Provincia.

Come funziona Airlite? Le normali pitture sono resinose, a base di petrolio, che è materia organica, in alcuni casi potenzialmente dannose per la salute. Airlite è invece priva di derivati dal petrolio, e si presenta come una polvere, cui va aggiunta l’acqua per ottenere subito una pittura facile da applicare e di bell’aspetto. Il suo effetto viene attivato dalla luce, secondo un processo simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante: “Airlite utilizza l’energia della luce per produrre una ionizzazione dell’aria vicino alla superficie – afferma Antonio Cianci, Kauffman Fellow e co-fondatore della società – rendendo possibile, al contatto dell’aria inquinata con la superficie, la trasformazione degli inquinanti pericolosi per la salute, tra cui l’ossido di azoto, in sali minerali idrosolubili, gli stessi che si trovano nell’acqua minerale, che sono assolutamente innocui. Questa tecnologia si applica anche all’interno di uffici e abitazioni, dove permette di ridurre l’inquinamento allo stesso, efficace, modo".

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