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Sostenibilità: dalle bucce dei pomodori una vernice per lattine alimentari

11 gennaio 2016 | 13.19
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(Fotogramma)
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Una lacca ecologica creata a partire da una sostanza estratta dagli scarti delle bucce di pomodoro e utilizzata per il rivestimento delle lattine di prodotti alimentari in scatola. A sviluppare la vernice ecologica il consorzio europeo Biocopac (Development of bio-based coating from tomato processing wastes intended for metal packaging), un progetto finanziato dal 7° Programma Quadro dell'Unione Europea per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico.

Il progetto, che si è concluso a settembre 2014, ha coinvolto centri di ricerca, pmi e grandi imprese, di diversi Paesi europei coordinati dalla Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari (Ssica) con sede a Parma. Coinvolta l’intera filiera produttiva, dall’industria di trasformazione del pomodoro e di trattamento degli scarti, ai produttori di vernice e di contenitori metallici, fino agli utilizzatori finali. "L'idea nasce proprio in Ssica - spiega all'Adnkronos Angela Montanari, responsabile Dipartimento Imballaggi - da un brevetto del 1943 poi sviluppato" nell'ambito di questo progetto internazionale.

"I risultati - dice Montanari - sono stati uno relativo al metodo di estrazione dalle bucce di pomodoro della sostanza di partenza, la cutina, per la produzione della vernice sia su scala di laboratorio sia in quantitativi più grandi intorno a qualche decina di chili. Abbiamo presentato anche un brevetto che è in fase di valutazione. Il secondo risultato è relativo alla produzione di una vernice, a partire appunto dalla cutina, che ha caratteristiche idonee all’applicazione sui metalli utilizzati nella produzione di imballaggi alimentari" come scatole, tubetti, sistemi di chiusura.

"La vernice ottenuta su scala di laboratorio - prosegue - ha proprietà di resistenza chimica e di aderenza analoghe a quelle delle vernici tradizionali derivate dal petrolio. Abbiamo fatto analisi sull’idoneità al contatto con gli alimenti e i risultati sono stati positivi. Anche sulla formulazione della vernice abbiamo presentato una domanda di brevetto in fase di valutazione".

Il progetto ha trovato la sua naturale prosecuzione in 'BiocopacPlus', finanziato dal bando Life e attualmente in corso, che intende dimostrare la fattibilità tecnica e l’efficacia su scala industriale della produzione della bio-vernice e il suo utilizzo come rivestimento nei contenitori metallici utilizzati per gli alimenti.

Il nuovo progetto, con il coordinamento di Ssica all'interno di un consorzio di partner tutti italiani, "intende arrivare alla realizzazione di un impianto pilota semi-industriale con una capacità produttiva di 100 chili all’ora di bucce per l’estrazione della cutina", spiega Montanari.

Buone le prospettive per un'applicazione su ampia scala. "Il finanziamento del bando Life - chiarisce - prevede la commercializzazione dei prodotti in modo limitato ma da parte dei partner è facile prevedere l’applicazione su scala industriale. Inoltre sono molte le aziende che hanno manifestato interesse".

Diversi i vantaggi in termini di sostenibilità derivanti dall'uso di queste ecovernici: recupero e valorizzazione degli scarti, riduzione delle emissioni e garanzie per il consumatore. "Quelle tradizionali sono derivate dal petrolio - dice Montanari - e quindi c’è un consumo di risorse mentre noi, usando gli scarti, li valorizziamo e impieghiamo una fonte rinnovabile. Non solo. Da una prima analisi sulle prove di laboratorio c’è anche una notevole riduzione di emissioni: 100 milligrammi di CO2 in meno per ogni scatola di pomodoro da mezzo chilo".

"L'imballaggio metallico che è percepito come un po' superato - conclude la ricercatrice - in questo modo potrà rinnovarsi e diventare ancora più sostenibile e dare maggiori garanzie di sicurezza perché la nostra vernice non contiene sostanze che sono all'attenzione consumatore".

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