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Innovazione: studio, dall'agritech +20-30% di produttività per aziende agricole

11 maggio 2017 | 11.24
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(Fotolia)
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Potenziali vantaggi per le aziende agricole in termini di produttività dal 20 al 30% grazie all’innovazione tecnologica nell'agrifood. E' uno dei primi dati diffusi dall’Osservatorio SmartAgrifood del Politecnico di Milano in vista dell’appuntamento fissato nel corso delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona (dal 25 al 28 ottobre 2017). In quella occasione saranno presentati alcuni dati del tavolo di lavoro dedicato al lattiero-caseario 4.0.

Stando ai dati dell'Osservatorio, il 62% delle soluzioni offerte per l’innovazione digitale nel settore agrifood sfrutta tecnologie 'Internet of Things', che permettono di monitorare e controllare le attività in campo agroalimentare, mentre il 37% degli attori è fornitore specializzato in servizi Agritech. L’86% delle soluzioni offerte si applica alla coltivazione, ma la maggior parte è progettata per essere trasversale ai vari comparti della zootecnia; il 15% delle soluzioni offerte è specifico per il vitivinicolo.

Un'attenzione e un orientamento, quello per l'innovazione digitale nel settore agrozootecnico, ampiamente diffusi nelle grandi aziende internazionali proprio per la capacità di offrire valore aggiunto alla produzione. "Le offerte di soluzioni digitali innovative per l’agrifood sono 180 nel solo mercato italiano", spiega Damiano Frosi, responsabile delle Relazioni con le aziende degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e ricercatore dell’Osservatorio Smart AgriFood. La maggior parte riguarda il monitoraggio della coltura a distanza.

"L’idea di lanciare un Osservatorio sullo smart agrifood - spiega Frosi - è nata un anno fa, dopo aver ricevuto vari segnali di interesse da parte delle aziende in ambito agrozootecnico. Le aziende che operano in agricoltura sono fra le più attente e reattive al processo di innovazione. È però vero che forse solo adesso si prende coscienza delle potenzialità delle innovazioni tecnologiche e digitali in questa filiera".

"Abbiamo scelto di chiamarlo 'osservatorio SmartAgrifood' - continua Frosi - e non 'smart agriculture' in seguito a una segnalazione molto significativa delle stesse aziende interpellate da noi. Lamentavano la mancanza di integrazione fra tutti gli attori della filiera agroalimentare. Da un lato il mondo agricolo, dall’altro quello della trasformazione". La convinzione è quella che l'introduzione di innovazioni digitali possa aumentare sia la competitività delle aziende sia la trasparenza dei processi ed anche la qualità del prodotto finale. Insomma, un beneficio distribuito sull’intera filiera.

Alla base del progetto c'è la ricerca su agricoltura di precisione, dematerializzazione delle procedure, tracciabilità alimentare, qualità ambientale e alimentare, l’Internet of Things e le startup come tema trasversale.

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