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Bio-on: dall'olio di frittura usato nasce la bioplastica

10 settembre 2018 | 09.31
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Bio-on: dall'olio di frittura usato nasce la bioplastica

Bio-on, quotata all’Aim su Borsa Italiana e attiva nel settore della bioplastica di alta qualità, presenta una nuova scoperta: è possibile utilizzare olio di frittura usato, per produrre Minerv PHAs, il biopolimero di Bio-on, naturale e biodegradabile al 100%. "Questa importante novità è il risultato di due anni di ricerche e permette di attingere alle enormi quantità di questo prodotto di scarto - spiega Marco Astorri, presidente e ceo di Bio-on - soprattutto in mercati come quello del Nord America e dell’Asia, dove il consumo di cibi fritti è elevato e la quantità di olio esausto supera, secondo una nostra stima, il miliardo di litri al giorno".

Un prodotto di scarto, "che va smaltito con costi, anche ambientali elevati, diventa per noi una 'materia prima' con cui alimentare i batteri che producono bioplastica PHAs secondo un processo completamente naturale", sottolinea. L’olio esausto si aggiunge alle 'materie prime' già utilizzate per produrre la bioplastica Bio-on (melassi di barbabietola e canna da zucchero, scarti di frutta e patate, carboidrati in genere e glicerolo) ma per la prima volta la fonte di carbonio che alimenta il processo produttivo del biopolimero è di natura lipidica.

Attraverso un sistema di trattamento preventivo dell'olio esausto da frittura, la bioplastica prodotta ha le stesse caratteristiche di quella generata partendo da altri scarti o sotto prodotti agro industriali. La scoperta è stata realizzata dalla Business Unit Raf (Recovery and Fermentation) nella nuova sede di Bio-on plants a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna.

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