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Calcio: Blatter attacca la Uefa, non ha il coraggio di sfidarmi

26 gennaio 2015 | 13.13
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Il presidente della Fifa duro contro l'Europa del calcio in vista delle elezioni di maggio: "Vogliono liberarsi di me e tutta questa opposizione che sta uscendo fuori proviene da Nyon. Ma io non ho ancora finito la mia missione, abbiamo avviato un processo di riforme e vorrei portarlo a termine"

I presidenti di Uefa e Fifa, Michel Platini e Joseph Blatter (Infophoto) - INFOPHOTO
I presidenti di Uefa e Fifa, Michel Platini e Joseph Blatter (Infophoto) - INFOPHOTO

"La Uefa non ha il coraggio di sfidarmi". E' la frecciata di Joseph Blatter alla federcalcio europea, e indirettamente al suo presidente Michel Platini, in vista delle elezioni presidenziali della Fifa in programma a maggio. Il 78enne dirigente svizzero correrà per un quinto mandato alla guida del governo mondiale del calcio.

Le candidature non sono state ancora ufficializzate, ma nelle ultime settimane il numero dei potenziali sfidanti di Blatter è aumentato: oltre a Jerome Champagne, il primo a farsi avanti, sarebbero intenzionati a presentarsi il principe Ali Bin Hussein di Giordania e l'ex calciatore David Ginola. Pochi giorni fa anche Mino Raiola, noto procuratore di calciatori come Paul Pogba e Mario Balotelli, ha reso noto di volersi presentare. Secondo Blatter dietro a queste grandi manovre ci sarebbe proprio la Uefa: "Vogliono liberarsi di me", dice il presidente della Fifa in un'intervista alla Cnn.

"Tutta questa opposizione che sta uscendo fuori ora, è un peccato dirlo, proviene da Nyon e dalla Uefa. Non hanno il coraggio di sfidarmi apertamente, quindi lasciatemi andare avanti e abbiate rispetto. Perché nel calcio si impara a vincere ma anche a perdere. Quindi se vinco meglio, se perdo va bene lo stesso", prosegue Blatter, convinto di avere ancora molto da dare al calcio. "Non ho finito la mia missione. Nel 2011 abbiamo iniziato un processo di riforme che non è ancora finito. Mi piacerebbe avere questi quattro anni per portarlo a termine e per mostrare che il calcio è più di un gioco".

Il boss del calcio mondiale spiega poi che la sua decisione di ricandidarsi è legata a una richiesta esplicita: "Mi è stato chiesto dalle federazioni nazionali di essere ancora il nostro candidato perché non c'era nessun altro uomo forte. Quindi vado avanti. Ora sono 40 anni che sono nella Fifa, sono presidente dal 1988. Si sa che è impossibile rendere tutti felici", evidenzia Blatter, che dopo le sue frasi al veleno contro la Uefa rivolge a sorpresa un appello all'unità: "Il calcio è uno sport di squadra, andiamo avanti insieme come un team. Ho rivolto un invito alle confederazioni della Uefa e soprattutto i leader della Uefa che mi attaccano così aspramente: unitevi, partecipate".

Blatter rivela poi che la Fifa renderà pubblico l'elenco completo dei candidati alle elezioni il 7 o l'8 febbraio. "Comunque -evidenzia- io sono dentro e non mi importa. Non è la mia prima battaglia per la presidenza. Credo ancora in me stesso e nel calcio". Il n.1 della Fifa pensa anche al giorno in cui andrà in pensione: "Quando succederà la prima cosa che farò è dedicarmi alla radio. Ho sempre detto che farò la radio perché è ancora più popolare della televisione".

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