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Basket: Nba, Chicago vince all'overtime e Warriors ko in casa

28 gennaio 2015 | 10.13
LETTURA: 3 minuti

Bulls passano per 113-111 sul parquet dei Golden State che perdono all'Oracle Arena dopo 19 vittorie. I Cavs espugnano il campo dei Detroit Pistons 103-95

Derrick Rose (Infophoto) - INFOPHOTO
Derrick Rose (Infophoto) - INFOPHOTO

Chicago vince all'overtime e Golden State va k.o. in casa dopo 19 vittorie consecutive. I Bulls (30-17) passano per 113-111 sul parquet dei Warriors (36-7), al tappeto davanti al proprio pubblico dopo 2 mesi di successi interni. I tori sorridono grazie al canestro decisivo che Derrick Rose realizza a 7 secondi dalla fine del supplementare. La guardia chiude con 30 punti e 7 rimbalzi in una serata condizionata da 11 palle perse. Rose non brilla per precisione (13/33 dal campo) ma ha il merito di mettere a segno i 2 punti che mandano in archivio il match.

Chicago fa la voce grossa sotto i tabelloni con Pau Gasol (18 punti e 16 rimbalzi) e Joaim Niah (18 e 15), che trovano poca opposizione nell'area pitturata: Golden State, infatti, deve rinunciare in extremis al centro Andrew Bogut, out per influenza.

I californiani, avanti di 9 (88-79) nel quarto periodo, si affidano a Klay Thompson (30 punti e 10 rimbalzi) e cercano di sfruttare la miglior prova stagionale di David Lee (24 punti e 9 rimbalzi). Stephen Curry firma 21 punti ma ha bisogno di 23 tiri. I Warriors vanno in difficoltà quando si inceppa il tiro d 3: lo 0/13 dalla lunga distanza dopo l'intervallo è eloquente e il complessivo 9/33 dall'arco non basta per conquistare il successo.

Nella serata Nba spicca il settimo successo consecutivo dei Cleveland Cavaliers (26-20) che espugnano il campo dei Detroit Pistons (17-29) per 103-95. LeBron James, che rischia di farsi male ad un polso in un'azione difensiva alla fine del terzo periodo, timbra il cartellino con 32 punti. Il 'man of the match' per i Cavs è Kyrie Irving, che dà spettacolo con 38 punti e 6/10 da 3 punti. I Pistons, che non impiegano Gigi Datome, alzano bandiera bianca nonostante i 19 punti di D.J. Augustin: l'assenza di Brandon Jennings, costretto ad un lungo stop per la rottura del tendine d'Achille, è una zavorra troppo pesante.

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