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Calcio: Tavecchio, Conte starà con noi e non c'era motivo di creare polverone

11 febbraio 2015 | 18.24
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"Noi abbiamo fatto una grande sforzo per poter avere prestazioni di Antonio Conte, che è una persona che ci invidiano e noi gli affidiamo il meglio di quello che possiamo. Gli abbiamo affidato la 'cantera' del nostro calcio perché ha possibilità di intervenire su tutte le nostre Nazionali azzurre", ha sottolineato il presidente della Figc

Antonio Conte e Carlo Tavecchio
Antonio Conte e Carlo Tavecchio

"Le parole del commissario tecnico sono ampiamente illustrative della situazione. Conte ha detto che starà con noi alla faccia di qualcuno che pensava il contrario. Non c'era motivo di creare il polverone che si è creato, di creare una situazione molto precaria di cui non c'era necessità". Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, torna a parlare della questione Conte e del polverone che è stato creato. "Noi abbiamo fatto una grande sforzo per poter avere prestazioni di Antonio Conte, che è una persona che ci invidiano e noi gli affidiamo il meglio di quello che possiamo. Gli abbiamo affidato la 'cantera' del nostro calcio perché ha possibilità di intervenire su tutte le nostre Nazionali azzurre".

Poi sulle date di chiusura del prossimo campionato, il presidente della Figc a Radio Sportiva ha aggiunto: "Noi abbiamo chiesto alla Lega di A di chiudere il campionato il 15 maggio: hanno accettato. Noi abbiamo chiesto di valutare l'ipotesi della Coppa Italia alla stessa data e loro ci hanno detto che in questo momento non lo possono stabilire. Quello che possiamo fare, ci hanno risposto, è anticipare al 2 marzo la semifinale. Dal 2 marzo in poi dipende dall'ingorgo che si creerà con la Champions, l'Europa League e il campionato e si farà con tutta probabilità il massimo per poter realizzarla prima del 15. Questo è quanto ha detto la Lega che si è dichiarata disponibile: non ha detto di no".

La prima riforma da attuare è quella dei campionati. "Portare la Serie A a 18 squadre e gli altri campionati conseguentemente. Ce la possiamo fare nella misura in cui i principi riformatori del Coni saranno rivisti, perché con una maggioranza del 75 per cento com'è attualmente la normativa federale, è difficile portare questa riforma a regime -ha aggiunto Tavecchio-. Quando il Coni, interpellato da noi, dirà di poter ridurre la maggioranza per produrre dei risultati in Consiglio Federale, noi faremo di tutto per cambiare questa normativa. Il campionato a 20 squadre crea delle situazioni anacronistiche. Non si possono fare stage, crea ingorghi di altra natura, produce soggetti che sono difficilmente recuperabili con i costi gestionali in atto".

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