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Calcio: Cannavaro e l'eredità di Lippi, 'voglio vincere quanto lui'

03 marzo 2015 | 11.14
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Dopo l'addio dell'ex ct azzurro, il capitano dell'Italia mondiale va da solo a caccia di successi come allenatore del Guangzhou: "Marcello qui ha trionfato, io voglio ottenere i suoi stessi risultati"

Fabio Cannavaro (foto Xinhua) - XINHUA
Fabio Cannavaro (foto Xinhua) - XINHUA

"Lippi ha vinto tanto negli ultimi 3 anni. Io spero di fare come lui". Fabio Cannavaro sogna di proseguire lungo la strada che Marcello Lippi ha tracciato alla guida del Guanzhou. Il ct campione del mondo nel 2006 ha appena lasciato l'incarico di direttore tecnico del club cinese dopo averlo condotto, da allenatore, ad una serie di successi in ambito nazionale e internazionale. Cannavaro, che dell'Italia mondiale era capitano, da Lippi ha ereditato la panchina con una missione obbligata: continuare a vincere, a partire dalla Champions League asiatica che domani prevede la sfida sul campo degli australiano del Western Sydney Wanderers, detentori del trofeo.

"Lippi ha vinto molto nelle ultime 3 stagioni, io spero di ottenere gli stessi risultati raggiunti da Marcello", dice Cannavaro. Il duello con il Western Sydney è speciale: la squadra australiana ha eliminato il Guanzhou nei quarti di finale del torneo dello scorso anno.

"Sappiamo bene come sono andate le cose nella scorsa stagione. Ora siamo qui per far vedere il nostro valore e per dimostrare che sappiamo offrire un calcio di qualità", aggiunge il tecnico. Un anno fa, Lippi perse le staffe per le decisioni dell'arbitro Mohammed Abdulla Hassan e protestò in maniera plateale durante il match d'andata, rimediando un'espulsione che gli costò la squalifica nel match di ritorno.

"Quello che è successo -commenta Cannavaro- è molto insolito. Sono stato il capitano della squadra di Lippi, lo conosco benissimo: quello che è capitato è decisamente inusuale. Marcello mi ha parlato molto delle sfide della passata stagione, ma non siamo qui per una rivincita. Siamo qui per giocare bene". L'addio di Lippi, inutile nasconderlo, ha lasciato il segno nel club. Cannavaro deve prendere in mano la situazione e evitare contraccolpi per la squadra.

"E' successo tutto in pochi giorni. Noi, però, siamo partiti fortissimo vincendo la prima partita contro il Seul, il risultato ci dà una grossa spinta", dice. I giocatori, a sentire il capitano Zheng Zhi, hanno metabolizzato senza troppi problemi la svolta tecnica: "Lippi, alla sua età, poteva essere mio padre. In allenamento non poteva partecipare alle partitelle con noi, c'era una sorta di gap generazionale. Cannavaro ha solo qualche anno più dei calciatori, partecipa sempre all'allenamento: possiamo discutere e giocare insieme".

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