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Calcio: i 60 anni di 'MaraZico', la bandiera giallorossa Bruno Conti

12 marzo 2015 | 15.58
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Lo scudetto con la Roma nella stagione 1982-83, il Mondiale spagnolo, la delusione della finale di Coppa Campioni persa col Liverpool e poi la carriera da allenatore. Una vita con la maglia della squadra capitolina per l'ex ala idolo dei tifosi che ne hanno fatto un simbolo (Foto)

Bruno Conti con Francesco Totti (Infophoto) - INFOPHOTO
Bruno Conti con Francesco Totti (Infophoto) - INFOPHOTO

Spegne 60 candeline uno dei campioni più amati della storia della Roma, Bruno Conti. Una vita in giallorosso per il mai dimenticato numero 7, nato a Nettuno il 13 marzo del 1955, che negli anni ha conquistato l'affetto dei suoi tifosi grazie a quel suo gioco molto tecnico e fatto di tocchi che lo hanno reso il più brasiliano tra i giocatori italiani. Incubo delle difese avversarie una volta lanciato in velocità palla al piede, e maestro nel dribbling, ha saputo supplire con talento, passione e tanto lavoro a un fisico non esplosivo (Guarda la fotogallery)

E pensare che Conti rischiò, da ragazzo, di diventare un giocatore professionista di baseball ma alla fine prevalse l'amore per il pallone. I primi passi nelle giovanili dell'Anzio salvo poi approdare alla Roma, stagione 1972. Nel 1973 l'arrivo in prima squadra. Nella lunga carriera in giallorosso, prima come calciatore e poi come allenatore di esordienti, giovanissimi e della prima squadra nel 2005, Conti ha avuto anche due parentesi al Genoa, stagioni 1975-76 e 1978-1979.

Con la maglia della Roma, lasciata nel 1991 con una indimenticabile serata all'Olimpico davanti all'affetto del suo pubblico arrivato allo stadio per salutare 'Bruno', lo scudetto con Nils Liedholm allenatore nel 1982-1983 e poi cinque Coppe Italia. La delusione più grande il rigore sbagliato nella finale di Coppa dei campioni del 1984 contro il Liverpool. Il punto più alto l'ex ala giallorossa lo tocca nella notte del Bernabeu con la Nazionale quando si laurea campione del mondo nel 1982, con Enzo Bearzot in panchina ad esaltarne le doti il piccolo Conti diventa 'MaraZico' per i suoi dribbling ubriacanti. Una passione, quella per il pallone, che Conti ha trasmesso ai figli Andrea e Daniele, anch'essi calciatori.

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