cerca CERCA
Martedì 23 Aprile 2024
Aggiornato: 08:20
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Vela: Chieffi, rivoluzione in America's Cup per danneggiare Luna Rossa

27 marzo 2015 | 17.56
LETTURA: 6 minuti

"E' evidente che chi ha più da rimettere in questo cambiamento sarebbe Luna Rossa. Da parte di Oracle il gioco è molto evidente per mantenere la Coppa e portare il maggior numero di barche sulla linea", ha spiegato il tattico italiano Tommaso Chieffi

Oracle Team Usa e Emirates Team New Zealand a San Francisco (Foto Afp) - AFP
Oracle Team Usa e Emirates Team New Zealand a San Francisco (Foto Afp) - AFP

"Nuova rivoluzione in America's Cup? E' evidente che chi ha più da rimettere in questo cambiamento sarebbe Luna Rossa, perché sono quelli che sono partiti, giustamente, più avanti di tutti e questa volta hanno un vantaggio che è riconosciuto anche dallo stesso Defender Oracle, per cui direi che sta facendo i suoi giochi, cercando di mettere un po' in difficoltà Luna Rossa e di portare due team, quello inglese e quello francese, che sono un po' al limite del budget, a poter competere a buon livello". Tommaso Chieffi, uno dei velisti italiani più apprezzati, boccia la nuova ipotesi di rivoluzione dell'America's Cup. L’ultima proposta da parte di Acea (America’s Cup Event Authority) di lasciar perdere gli AC62 a favore degli spettacolari AC45 non convince e sembra fatta apposta per creare problemi a Luna Rossa che si è opposta con forza minacciando di abbandonare la competizione. E' vero che la battaglia all'America's Cup è sempre stata condotta sia a terra che in mare, ma questa volta si è superato il limite.

"Da parte di Oracle il gioco è molto evidente per mantenere la Coppa, se possibile, e portare il maggior numero di barche sulla linea. Queste cose fatte in corsa non funzionano mai -ha aggiunto Chieffi che vanta quattro partecipazioni alla Coppa America, un'Olimpiade e un'infinita serie di successi e titoli iridati, all'Adnkronos-. Quindi c'è un po' di superficialità da parte di Russell Coutts, quando propone queste modifiche. Sono contento che la cosa, nonostante non debba essere decisa all'unanimità, abbia trovato il supporto da parte di Team New Zealand, un team autorevole, e quindi a questo punto speriamo che ritornino sui loro passi".

E' il momento in cui è arrivata la proposta anche che non convince molti osservatori ed esperti. "Io sono sorpreso che si sia potuta proporre una cosa di questo tipo, è stata proposta in via interlocutoria, cercando di per capire come sarebbe evoluta e adesso vista questa forte presa di posizione di Luna Rossa non credo che andranno avanti, sarebbero dei pazzi -ha aggiunto il tattico italiano-. E' vero che gli altri sono anche loro dei team, però uno prestigioso come Luna Rossa, c'è ne è uno. Prada da' prestigio a tutta la manifestazione. Anche gli sponsor non saranno certo contenti di perdere un contender del calibro di Luna Rossa, come non lo saranno alle Bermuda. Io auspico che non si faccia nulla, sarebbe una cosa troppo leggera".

Una formula, comunque, quella degli AC45 che si potrebbe attuare in futuro. "Secondo me tutto si può fare, nel momento in cui uno riconosce che ci sono dei limiti di budget e di crisi economica. A parte il fatto che non mi sembra che Oracle si sia posta il problema quando nella precedente Coppa America, a occhi bendati, ha sostenuto che la crisi non c'era, con un evidente disconoscimento delle difficoltà in cui versava Mascalzone Latino piuttosto che Shosholoza e altri team che avrebbero potuto partecipare. Adesso puzza un po' questo fatto che di colpo sono diventati democratici e aperti alla riduzione dei costi, quando si sa benissimo che loro spendono una follia di stipendi. E' una cosa impostata male fin dall'inizio, e parlo dalla precedente edizione", ha aggiunto Chieffi.

Da quando Larry Ellison decide sulle sorti della più antica competizione velica del mondo ci sono sempre problemi. "Ellison sta rovinando la competizione? Sicuramente. Già è un periodo in cui c'è una discreta recessione di interesse, dagli anni '90, dal Moro di Venezia, infatti, l'interesse è andato calando. Capisco che bisogna mantenere viva l'attenzione, capisco che Coutts cerchi, cambiando le barche e facendo una formula innovativa, di avvicinare, ma dovevano stare attenti al problema dei costi fin dall'inizio, fatta così sembra una manovra premeditata". Un altro fattore da non trascurare "è che la barca grande ha sempre attirato". "Se si fa con un extreme 40 e si pretende che sia la Coppa America diventa uno dei tanti circuiti. Io sono tornato da una regata di super yacht con barche di 150 piedi e i grandi ricchi amano correre con grandi barche. C'è quindi il rischio che andando sul troppo piccolo si sminuisca il valore della competizione. Quindi per ora devono stare fermi così. Credo non ci siano spazi di manovra per cambiare, devi avere il consenso di tutti".

Ad ogni modo anche tornare indietro e abbandonare i maxi catamarani non è fattibile, secondo Chieffi. "Era voluto nel momento del cambio da molti, compreso da Team New Zealand, ma non è più fattibile. Nel mondo sono tutti impazziti per i catamarani con le ali. C'è stata una evoluzione in tal senso e chi dovesse vincerla, anche se non fosse Ellison, avrebbe dimostrato di essere il più bravo e quindi non vorrebbe cambiare. Una volta fatti questi cambiamenti sono senza ritorno, nel bene e nel male. Nell'ultima Coppa America, alla fine, la sfida tra Oracle e New Zealand mi è anche piaciuta, era un buon livello di regata".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza