Il centravanti della Roma dello scudetto 1982-83, taglia oggi il traguardo dei 60 anni, una carriera dedicata al calcio e indelebilmente legata al club giallorosso, nel quale approda nel 1978 all'età di 23 anni, per 3 miliardi dal Genoa, e trascina per dieci anni con i suoi gol, 106 in totale e spesso bellissimi
Nella Capitale tutti lo ricordano come 'il bomber'. Il centravanti della Roma dello scudetto 1982-1983, Roberto Pruzzo, taglia oggi il traguardo dei 60 anni, una vita dedicata al calcio e indelebilmente legata al club giallorosso, nel quale approda nel 1978 all'età di 23 anni per 3 miliardi dal Genoa e trascina per dieci anni con i suoi gol, 106 in totale e spesso bellissimi. Nato a Crocefieschi a 50 km da Genova, il 1 aprile 1955, fa la trafila nelle giovanili del 'grifone', approda in prima squadra a 18 anni e dimostra subito un grande feeling con il gol, dal 1973 al 1978 collezione 143 presenze firmando 57 reti tra serie A e B.
Il giovane attaccante ligure arriva a Roma e va subito in gol all'esordio contro il Verona, ma soprattutto salva la squadra nella penultima giornata con un gol all’Atalanta. Nella Capitale si ambienta subito e viene apprezzato per il suo carattere, a volte un po' ruvido, per la sua determinazione e soprattutto per le sue reti.
In maglia giallorossa raggiunge numerosi traguardi, alcuni personali come tre titoli di capocannoniere nel 1981, 1982 e 1986 e altri di squadra: quattro Coppe Italia (1980, 1981, 1984 e 1986) e soprattutto lo storico scudetto nella stagione 1982-1983). Con 106 centri è stato a lungo tempo il miglior marcatore nella storia del club fino a quando Francesco Totti non lo ha scavalcato nel corso della stagione 2004-2005.
Tra i suoi gol memorabili quello contro il Genoa nella stagione 1982-1983 decisivo per la conquista del tricolore, quello in rovesciata a Torino contro la Juventus nella stagione 1983-1984 che regalò il 2-2 alla squadra giallorossa all'ultimo minuto. Storica anche la cinquina realizzata nel campionato 1985-86 in un Roma-Avellino 5-1. In campo europeo, rimane indelebile la doppietta contro il Dundee United nella semifinale della Coppa dei Campioni 1983-1984, a cui fece seguito la rete del pareggio contro il Liverpool nella successiva finale conclusasi con la vittoria dei 'reds' ai calci di rigore.
In totale in maglia giallorossa 240 presenze e 106 gol. Lascia la Capitale nel 1988 per chiudere la carriera nella Fiorentina con la quale gioca 13 partite realizzando solo una rete ironia della sorte proprio contro i giallorossi su assist di un giovane Roberto Baggio. Malgrado i gol a grappoli e le sue proverbiali prodezze in acrobazia, Pruzzo non ebbe fortuna con la maglia azzurra della Nazionale. Solo 6 presenze e nessun gol in oltre 10 anni vissuti ai massimi livelli.