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F1: Mosley, troppi team senza soldi e Circus rischia collasso

07 aprile 2015 | 13.41
LETTURA: 3 minuti

"Tutti i team devono sedersi intorno a un tavolo e ammettere che a livello generale c'è un problema enorme, che alcune squadre hanno abbastanza soldi ma la maggior parte no e che continuando così la Formula 1 avrà un crollo", ha spiegato l'ex presidente della Fia

Max Mosley, ex presidente della Fia (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Max Mosley, ex presidente della Fia (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Senza un accordo sulla ripartizione delle risorse la F1 rischia il collasso". A lanciare l'allarme sul futuro del Circus è l'ex presidente della Federazione internazionale Max Mosley, secondo il quale la F1 è alle prese con un "vero problema" e "l'unico modo per affrontarlo è mettere tutti d'accordo" su una più equa distribuzione delle risorse.

"Tutti i team devono sedersi intorno a un tavolo e ammettere che a livello generale c'è un problema enorme, che alcune squadre hanno abbastanza soldi ma la maggior parte no e che continuando così la Formula 1 avrà un crollo. Quindi bisogna invitare tutti i team ad accettare un cambiamento", è la visione di Mosley, n.1 della Fia dal 1993 al 2009, intervistato telefonicamente dall'agenzia tedesca Dpa. Secondo il 74enne dirigente britannico serve il consenso di tutte le scuderie per garantire alla F1 un futuro su basi solide.

"Devono essere tutti d'accordo, purtroppo non si può fare senza l'unanimità. Io penso che si possa raggiungere l'obiettivo se sarà chiaro a tutti che c'è un problema reale". Verso la fine del suo mandato Mosley si era battuto invano per l'introduzione di un budget cap. Negli ultimi anni la crisi economica del Circus si è aggravata e per far fronte a questa situazione secondo Mosley le entrate "dovrebbero essere divise in parti uguali fra le squadre".

"Almeno la metà dei team non riesce a competere perché non ha abbastanza soldi e questo secondo me è sbagliato. Se a livello economico una squadra ha cinque volte di più rispetto ad un'altra è come se avesse un motore più grande e questo non è giusto dal punto di vista sportivo", sostiene Mosley, prima di evidenziare i pericoli derivanti dall'eccessiva concentrazione di potere nelle mani di un uomo solo, ovvero Bernie Ecclestone: "Se tutto è nelle mani di una sola persona penso che ci sia un problema. Forse mi sbaglio, ma ho la sensazione che la Fia non sia nella sua abituale posizione di forza".

Prima di lasciare il posto all'attuale presidente della federazione internazionale Jean Todt, il britannico fu coinvolto in uno scandalo a sfondo sessuale. Il News of the World mostrò le immagini di Mosley che prendeva parte ad un’orgia con alcune prostitute in uniforme nazista. "Inventarono questa storia che si rivelò un'assoluta bugia", sostiene oggi l'ex capo della Fia, che ha vinto la causa di risarcimento danni contro il tabloid che violarono la sua privacy. Il News of the World, poi travolto da uno scandalo sulle intercettazioni illecite ai danni dei vip, fu chiuso da Rupert Murdoch nel 2011. "Era un'impresa criminale", dice a chiare lettere Mosley.

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