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Calcio: Cairo, violenze derby? Eccessi da ambo le parti, serve abbassare toni

27 aprile 2015 | 11.30
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Il presidente del Torino torna sul tema della violenza nel calcio dopo i fatti del Derby della Mole e poi attacca il numero uno della Roma, James Pallotta. "Nel suo tweet c'era violenza verbale, un dirigente non deve scendere a livello così basso"

Urbano Cairo, presidente del Torino (Foto Infophoto)  - INFOPHOTO
Urbano Cairo, presidente del Torino (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Dobbiamo tutti quanti abbassare il tono della dialettica verbale che a volte supera limiti che non vanno mai valicati. I tweet sono un modo molto veloce di comunicare ma alle volte sono pietre che vanno a colpire in maniera sbagliata. Io non ne faccio, altri si ma bisogna stare molto attenti. Pallotta? Dal mio punto di vista non ha fatto bene a usare epiteti del genere. Non credo che un dirigente debba scendere a un livello così basso". Torna così sul tema della violenza nel calcio il presidente del Torino, Urbano Cairo, ospite di 'Radio anch'io sport' su RadioUno.

"Pallotta ha fatto bene da un certo punto di vista ma se si vuole educare gli epiteti devono esser diversi, anche lì c'era molta violenza; anche la violenza verbale è sbagliata e incita a violenze ulteriori, verbali e non -prosegue il numero uno della società granata che sulle violenze nel derby della mole aggiunge-. Purtroppo la situazione del tifo che va oltre arrivano da ogni parte, c'è l'episodio del pullman e quello della bomba carta che arriva da settore ospite dei tifosi della Juve. C'è una situazione di eccesso da entrambe le parti, tutti dobbiamo pensare ad abbassare i toni".

Sul sistema per allontanare la violenza dai nostri stadi Cairo ricorda il modello britannico. "Si dicono tante parole ma devono essere in qualche modo superate da atti concreti, in Inghilterra la situazione del tifo violento era superiore alla nostra ma sono intervenuti in maniera molto netta a tutela di tutti. Gli stadi ora sono un posto pacifico, chi sgarra viene punito in maniera molto ferma e veloce. Le leggi credo ci siano tutte, le parole contano poco, contano fatti concreti e immediati".

"Gli stadi sono popolati di un numero importante di steward, a parte la bomba carta, tutto all'interno dello stadio è andato liscio -prosegue il presidente del Torino-. Semmai la bomba carta andava fermata prima non facendola entrare nello stadio, servono controlli più rigidi e attenti". "Ero allo stadio con la mia famiglia, questo è il modo giusto di essere allo stadio -conclude Cairo-. Le nuove generazioni si devono appassionare al calcio che è uno sport bellissimo ma senza che vi sia alcuna ragione di rischio, in particolare per i bambini, tutto questo va tutelato perché sennò mettiamo a rischio il calcio stesso".

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