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Trent'anni fa lo storico scudetto del Verona, Bagnoli: "Il miglior ricordo? Lo spogliatoio"

11 maggio 2015 | 12.59
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Il il 12 maggio del 1985 il danese Preben Elkjaer segnò il gol dell’1-1 sul campo dell'Atalanta facendo conquistare all'Hellas il primo e unico scudetto. Volpati sul suo ex allenatore: "Non doveva parlare tanto. Sapevamo già tutto, bastava guardarsi negli occhi"

Hellas Verona 1984-85 (Foto sito ufficiale Hellas Verona)
Hellas Verona 1984-85 (Foto sito ufficiale Hellas Verona)

Era il 12 maggio del 1985 quando il danese Preben Elkjaer segnò il gol dell’1-1 sul campo dell'Atalanta facendo conquistare al Verona di Bagnoli il primo e unico scudetto dell'Hellas. A portare i gialloblu nella storia del calcio italiano furono 15 vittorie, 13 pareggi e 2 sconfitte, per un totale di 43 punti in classifica.

"Per lo scudetto vinto dal Verona bisogna ringraziare lo spogliatoio. Erano dei ragazzi che andavano d'accordo fra di loro. Il miglior ricordo di quell'anno è proprio lo spogliatoio", dice oggi Osvaldo Bagnoli .

"Quell'anno avevamo cambiato solo i due stranieri che si trovarono subito benissimo con il resto del gruppo. Il mio preferito? Non si può dire. Era un gruppo che andava d'accordo e non c'erano preferiti. C'erano giocatori che erano con me da prima. Uno tipo come Volpati era con me dalla Solbiatese", spiega il tecnico di quel Verona, che non vuole fare paragoni con tecnici di oggi. "Sarri? Non mi piace fare paragoni con altri allenatori. Posso dire che uno sia bravo ma non riesco a paragonarmi", dice con modestia Bagnoli.

Parole di grande apprezzamento verso il suo ex allenatore arrivano poi da Domenico Volpati. "La modestia di Bagnoli è incredibile, in lui è insita la saggezza delle persone semplici. E' molto pragmatico e in quello spogliatoio non doveva parlare tanto. Sapevamo già tutto, bastava guardarsi negli occhi".

Ma è difficile il ripetersi di quella stagione. "Allora i top-player, i migliori giocatori del mondo erano in Italia, dovevamo confrontarci tutte le domeniche con giocatori che erano nelle nazionali tedesche, argentine, brasiliane, che starebbero benissimo anche nel calcio di oggi", aggiunge Volpati.

Un ringraziamento a Bagnoli arriva anche da Giuseppe Galderisi. "Oggi come allenatore cerco di essere giusto nei confronti dei giocatori, Bagnoli mi ha insegnato questo e mi ha dato tantissimo, aveva molta attenzione sui giocatori che non erano titolari".

Poi sulla possibilità di un nuovo Verona, aggiunge. "Credo che sarà molto difficile ripetere un'impresa del genere, sono cambiati, i tempi, gli introiti, la possibilità di poter investire. Sarebbe bello vedere un altro Verona stare davanti a tutti dall'inizio alla fine e vincere uno scudetto che dopo 30 anni ancora nel cuore non solo dei tifosi del Verona ma di tutti gli italiani".

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