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Ciclismo: dializzato sardo stabilisce record mondiale dell’ora su pista

18 maggio 2015 | 09.35
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Soprannominato 'la freccia di Gonnos', Walter Uccheddu, 44 anni, ha stabilito il record al velodromo di Montichiari, in provincia di Brescia. Due volte campione italiano ed europeo su strada e a cronometro nella categoria dializzati, ha vestito per sette volte la maglia azzurra per il ciclocross

Walter Uccheddu
Walter Uccheddu

E’ italiano il record mondiale di ciclismo su pista riservato ai dializzati. La Sardegna, dopo le best performance di questi giorni di Fabio Aru al Giro d’Italia, è protagonista con Walter Uccheddu, che ha stabilito il record ieri nel velodromo di Montichiari in provincia di Brescia. Aru e Uccheddu dunque, due ciclisti del Medio Campidano, il primo di Villacidro, il secondo di Gonnosfanadiga, paesi distanti appena 6 chilometri l'uno dall'altro dov’è forte la cultura delle due ruote.

Soprannominato 'la freccia di Gonnos', Walter Uccheddu, 44 anni, già promessa del ciclismo sardo e due volte campione italiano ed europeo su strada e a cronometro nella categoria dializzati, ha vestito per sette volte la maglia azzurra per il ciclocross, e a Montichiari ha percorso i 250 metri del circuito per 168 volte, registrando un esito di 41 chilometri e 907 metri. Un risultato eccezionale se si considera che Uccheddu ha potuto fare solamente due prove nella pista di Montichiari.

A causa dell’assenza di velodromi in Sardegna, Walter Uccheddu infatti si è allenato su strada, quindi in condizioni non certamente idonee visto che le regole e la bicicletta da pista, sono totalmente diverse rispetto a quelle da strada. Ma questo non ha fermato la grinta dell’attuale campione italiano ed europeo su strada e a cronometro, sempre nella categoria dializzati, titolo riconfermato lo scorso agosto ai campionati europei svoltisi a Cracovia.

“Inizialmente ero teso e molto emozionato e pensavo di non farcela. Poi l’emozione si è trasformata in grinta e allora ho corso mantenendo fede alla tabella che avevamo fatto con il mio staff tecnico”, ha dichiarato a caldo Walter Uccheddu che dopo la prova ha fatto attendere un bel po’ di tempo i giudici e i medici federali per sottoporsi all’antidoping.

“Per un dializzato è difficile consegnare le urine dopo una prova sotto sforzo e dopo aver sudato tanto – spiega Uccheddu – ma loro lo sapevano e, pazientemente, hanno atteso. Sono soddisfatto perché l’esito della prova era atteso, ma siamo andati oltre le nostre più rosee aspettative viste le condizioni sfavorevoli con cui mi sono dovuto preparare. Un ringraziamento va a tutti gli amici che mi hanno sostenuto, al primario del Centro Dialisi del SS Trinità di Cagliari, dottor Alessandro Monni e ai miei preparatori, in bici e di palestra”.

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