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Calcio: Tavecchio, anagrafe dei dirigenti utile deterrente contro illeciti

25 maggio 2015 | 11.16
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Il numero uno della Federazione: "In 6 mesi prese misure drastiche, se porterò a termine i miei progetti mi ripresenterò". Sul caso Belloli: "Figc è parte lesa"

Carlo Tavecchio (Infophoto) - INFOPHOTO
Carlo Tavecchio (Infophoto) - INFOPHOTO

Lo scandalo calcioscommesse in Lega Pro e Serie D non fa cambiare rotta al presidente della Figc Carlo Tavecchio che punta dritto a riformare il mondo del pallone e non esclude una sua prossima ricandidatura nonostante le turbolenze incontrate lungo il cammino: "Sono qui da 6 mesi. Stiamo facendo un grande lavoro di controllo e prevenzione intervenendo in maniera drastica sui bilanci, sui giovani e sulle rose. Posso mettermi a disposizione di chiunque ma ho la coscienza pulita. Le scommesse a suo tempo erano un reato, non l'ho cambiato io il codice penale. Una ricandidatura alla Figc? Se porto a termine i progetti che ho in mente sì".

Come contromisura all'inchiesta di Catanzaro che ha messo in luce il malaffare nelle serie minori, il numero uno della Figc lancia il 'casellario sportivo'. "Non si può controllare un sistema senza un database, per questo ho proposto una anagrafe dove inserire tutti gli iscritti, un casellario sportivo", sottolinea Tavecchio che pensa a una anagrafe con la registrazione "di tutti i dirigenti con gli spostamenti nelle società " soprattutto in Lega Pro e Dilettanti perché "non è possibile che un soggetto fallisca 6-7 volte e poi abbia una titolarità in una società".

"Il piano in cantiere è partito a prescindere dagli ultimi fatti -precisa Tavecchio-. Abbiamo circa 200mila tesserati come dirigenti, tra questi ci sono soggetti che non hanno nulla a che fare col gioco del calcio e che operano per fare profitti illeciti". Ospite di 'Radio anch'io sport', il presidente Federale torna sull'inchiesta partita da Catanzaro e che sta scuotendo Lega Pro e Serie D: "Mi ero opposto da presidente della Lnd all'utilizzo delle gare dei dilettanti. Non vedo come si possa attribuire alla Federcalcio la responsabilità di fatti che avevo detto di non fare".

Di stretta attualità la polemica tra Lazio e Roma nei giorni precedenti al derby capitolino di oggi all'Olimpico sull'opportunità o meno di spostare la data della partita. "L'alterazione dei calendari è un errore -sottolinea il numero uno della Figc-. Il derby? Io sarei rimasto col calendario esistente. Le leghe decidono i calendari e non la Federazione. Non possiamo subire sempre situazioni che dipendono da altri, il calendario non l'ha cambiato Tavecchio". E sul ruolo in Federcalcio di Lotito aggiunge: "Questo è un leitmotiv da annullare. Lotito è stato eletto dal mondo sportivo e non nominato, i venti club a Milano lo hanno eletto e volevano anche che fosse vicepresidente vicario ma mi sono opposto. Era presidente di commissione ma dopo i problemi gli è stata tolta la delega. Detto questo, il calcio professionistico è in grave difficoltà ma tra le 2-3 società che non hanno problemi la prima è proprio la Lazio".

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