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Calcio: scandali e ombre, i 17 anni di Blatter alla guida della Fifa/scheda

27 maggio 2015 | 12.42
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L'elezione nel 1998, la vicenda dell'assegnazione dei mondiali al Qatar, i tanti dubbi sulla gestione dell'organizzazione

Joseph Blatter (Infophoto) - INFOPHOTO
Joseph Blatter (Infophoto) - INFOPHOTO

Il terremoto che ha investito la Fifa, con l'arresto di alcuni dirigenti a seguito di una inchiesta per corruzione partita dagli Usa, non è che l'ultimo di una lunga serie di scandali che hanno coinvolto l'organo di autogoverno del calcio e il suo presidente, Joseph Blatter, che venerdì a Zurigo correrà per la rielezione per il suo quinto mandato.

Eletto nel giugno del 1998, dopo 24 anni di guida del brasiliano Joao Havelange, Blatter vinse contro lo svedese Lennart Johansson, 111 voti a 80. A spingere per l'elezione del dirigente svizzero, che non aveva l'appoggio della maggioranza dell'Europa, il sospetto appoggio ottenuto all'ultimo da Blatter da parte di alcuni dirigenti delle federazioni africane. I detrattori di Blatter in quell'occasione parlarono di un intenso lavoro per corrompere e portare dalla propria parte alcuni delegati la sera prima del voto all'Hotel Le Meridien di Parigi.

Altre ombre sul numero uno della Fifa nel 2011 in occasione della rielezione per il quarto mandato, contro di lui il qatariota Mohammed bin Hammam. A spianare la strada al presidente della Fifa verso la rielezione la candidatura ritirata da parte del dirigente del Qatar perché accusato di corruzione nei confronti di alcuni delegati della Concacaf, l'anno successivo una commissione affermerà che le accuse non erano dimostrabili.

C'è poi la vicenda dell'assegnazione del mondiale al Qatar per il 2022. Per ottenere la coppa del mondo nel suo paese Bin Hammam avrebbe versato tangenti da 5 milioni di dollari, 200mila su singoli conti bancari di presidenti di federazioni africane per avere il loro appoggio.

Polemiche e dubbi anche sul mondiale 2018 andato alla Russia con la sospensione di due delegati, uno dell'Oceania e uno africano, per aver percepito mazzette in cambio del loro voto. A loro si aggiunsero poi un'altra serie di dirigenti delle federazioni asiatiche e africane.

Ultimo fronte quello che nel 2013 ha portato alle dimissioni di Joao Havelange dalla carica di presidente onorario della Fifa per lo scandalo di corruzione che ha riguardato la società di marketing International Sport and Leisure, Isl, sulla compravendita dei diritti televisivi dei mondiali di calcio in Brasile. Isl nasce da Infront Sports&media che ha come ceo Philippe Blatter, nipote del presidente della Fifa.

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