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Calcio: scandalo Fifa, ecco come gli Usa hanno chiesto arresti in Svizzera

28 maggio 2015 | 13.49
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Le leggi americane permettono di procedere contro stranieri anche se una telefonata o una mail collega il crimine agli Stati Uniti

(Foto Afp)
(Foto Afp)

La retata ordinata dagli americani, forse non a caso uno dei popoli al mondo più indifferenti al calcio, nell'Olimpo della Fifa, sta provocando anche l'ennesimo contrasto tra Mosca e Washington. E dopo le proteste dei portavoce, oggi è intervenuto lo stesso Vladimir Putin per accusare gli Stati Uniti di aver tentato ancora una volta di allargare, in modo a sua detta illegale, la loro giurisdizione su cittadini stranieri arrestati per presunti crimini avvenuti non in territorio americano.

"Questi funzionari non sono cittadini degli Stati Uniti e se qualcosa è successo non è avvenuto sul territorio degli Stati Uniti, quindi non è affare loro", ha tuonato oggi il presidente russo. Ma in effetti negli Stati Uniti in effetti vigono statuti che prevedono "misure extraterritoriali per colpire cittadini stranieri se hanno violato alcune leggi", spiega al Washington Post Jessica Tillipman, giurista della George Washington University Law.

La chiave di tutte queste leggi sono i cosiddetti "jurisdictional hook", 'ganci' che permettono di far rientrare nella giurisdizione americana un determinato crimine. Basta una telefonata con una persona che si trova negli Stati Uniti, ma anche un email o una transazione attraverso un 'server' americano. "Ci deve essere una sorta di "touch point" per gli Stati Uniti", aggiunge Tillipman.

In questo specifico caso, i crimini contestati ai funzionari della Fifa incriminati comprendono il "wire fraud", cioè frode compiuta attraverso l'utilizzo di sistemi di comunicazione elettronica. Con questo tipo di accusa, "è necessario che la comunicazione sia originata dagli Stati Uniti" spiega ancora Jennifer Alern, della Nyu Law School, aggiungendo che "questo vuol dire che molte delle tangenti scambiate negli anni non potranno essere indagate" se non avranno un 'hook' con gli Usa.

Una volta che la magistratura americana ha proceduto alle incriminazioni di cittadini stranieri, non è scontato che i governi stranieri decidano di procedere con gli arresti. Come è invece è avvenuto con la Svizzera che ha persino collaborato alla stesura delle incriminazioni. In altri casi, invece, si cerca di attirare il sospetto, ignaro, negli Stati Uniti "e una volta atterrati, sorpresa !", spiega ancora Tillipman, sottolineando che in questo modo si aggira il problema dell'estradizione.

Per quanto riguarda gli arresti di ieri, questa dipenderà dall'accordo di estradizione tra Stati Uniti e Svizzera che "non la concede per alcuni crimini finanziari". Fondamentale in questi casi è che il crimine per cui si chiede l'estradizione sia un crimine anche nel Paese dove è avvenuto l'arresto, magari anche sotto una diversa imputazione. In generale però, conclude Tillipman, "si ha una sempre maggiore cooperazione tra i governi per la cattura di cittadini stranieri che hanno commesso questo tipo di crimini: stiamo assistendo ad una certa internazionalizzazione della legge penale".

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