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Olimpiadi: Malagò a lavoro per Roma, cena con membri Cio a Casa Italia/Adnkronos

14 giugno 2015 | 18.42
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Il presidente del Coni a Baku sostiene la candidatura della Capitale per i Giochi Olimpici

Giovanni Malagò (Infophoto)  - INFOPHOTO
Giovanni Malagò (Infophoto) - INFOPHOTO

L'Italia studia i suoi avversari 'olimpici' e intanto strizza l'occhio ai membri del Cio che fra poco più di due anni sceglieranno la sede dei Giochi del 2024. Il lavoro di lobbying va avanti a Baku, la capitale dell'Azerbaigian che in questi giorni sta ospitando la prima edizione dei Giochi Europei.

La risposta del Coni ai colleghi di Francia e Germania, che ieri hanno promosso le candidature di Amburgo (con una cena a casa dell'ambasciatore tedesco,) e Parigi (in un club sul lungomare di Baku), è la serata di gala organizzata stasera a 'Casa Italia'. Centocinquanta ospiti, fra cui venti membri del Cio, hanno risposto all'invito del numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò, per una cena nel quartier generale azzurro.

"Abbiamo fatto come la Germania e la Francia ieri, ma a modo nostro sulla scia del ricevimento odierno del presidente della Repubblica Aliyev", ha spiegato il presidente del Coni. "Io stesso non mi aspettavo così tante persone, è molto importante il rapporto con i nostri competitor europei, tedeschi, francesi e americani", ha evidenziato Malagò, seduto allo stesso tavolo di Tony Estanguet e Claudia Bokel, membri Cio di Francia e Germania.

"Per me la competizione deve essere all'insegna del fairplay, come d'altronde è lo sport. E poi nella vita c'è un primo voto ma può essercene anche un secondo o un terzo. Anche il secondo o il terzo amore possono essere importanti...", ha detto alludendo a possibili alleanze all'assemblea del Cio del 2017.

Malagò si è giocato anche la carta culinaria per spostare dalla parte dell'Italia l'ago della bilancia sulla strada verso il voto decisivo che l'Assemblea del Cio esprimerà nel settembre 2017 a Lima. Nel menù un aperitivo a base di pizzette margherita e arancini di riso, poi parmigiana di melanzane napoletane, fusilli di gragnano al ragù e provolone del monaco, polpette ripiene di eccellenze campane e tiramisù.

E ancora Falanghina, aglianico, rosso di Montalcino, vermentino di Gallura fra i vini e, alla fine, spumante Ferrari. I primi riscontri positivi alla candidatura di Roma sono già arrivati: "E' una candidatura molto bella. Roma ha già ospitato i Giochi nel 1960 e l'Italia è l'Italia. Ci sono tutte le condizioni indispensabili per fare i Giochi", ha detto il brasiliano Bernando, ex giocatore di volley con un passato a Modena e oggi membro Cio. "Quella di Roma è una candidatura molto buona e di qualità. E io amo l'Italia", le parole di Borzov.

Ma la trasferta di Baku è anche l'occasione per tenere d'occhio le mosse di un altro avversario 'in pectore' dell'Italia per le Olimpiadi del 2024. A Roma, Parigi, Amburgo e Boston si aggiungerà presto anche Baku. Stando a quanto si apprende, infatti, la ricca capitale azera ha già impacchettato il dossier per la candidatura a cinque cerchi.

In attesa dell'ufficialità, il leader Ilham Aliyev ieri ha incontrato il presidente del Cio, Thomas Bach, e ha incassato i complimenti per la cerimonia di apertura dei Giochi Europei. Per i vertici di Roma 2024, Baku è un avversario da rispettare e da non sottovalutare.

La Bugno, in costante contatto con il presidente del Comitato promotore Luca di Montezemolo, sta studiando impianti, infrastrutture e logistica della prima manifestazione continentale. Spunti che negli ambienti del Comitato promotore di Roma non fanno venir meno la convinzione di poter far meglio e di realizzare un'Olimpiade sostenibile, più in linea con i dettami dell'agenda 2020 del Cio, in grado di lasciare una 'legacy' importante.

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