La Sampdoria e lo sponsor tecnico Joma hanno presentato le maglie per la prossima stagione. Formata da tre completi da gioco, manica corta e lunga, e un kit portiere, la collezione si completa con la linea da allenamento e casual wear. Grande novità la cosidetta maglia che ti incoraggia. È la prima divisa tecnologicamente modificata per incoraggiare i tifosi quando ne avranno bisogno.
In tiratura limitata (350 maglie) è stato inserito un microchip sotto il Baciccia (il simbolo della squadra) della maglia blucerchiata che, toccandolo, riproduce il coro dei giocatori mentre incoraggiano i propri supporter. La registrazione è stata effettuata allo stadio 'Luigi Ferraris' di Genova con le voci di Muriel, Eder, Correa, Palombo, Rizzo e Duncan in gradinata sud. Ovviamente nessun giocatore potrebbe comunque usarle in una gara ufficiale, in quanto espressamente vietate dal regolamento. Ma quando i tifosi avranno bisogno di sostegno, sarà sufficiente che premano il simbolo e i giocatori saranno lì con il loro coro per incoraggiarli. I due spot realizzati per presentare la maglia che ti incoraggia saranno diffusi online, attraverso una campagna promozionale basata sui social media.
Nel giorno dle lancio della nuova maglia è arrivato anche il sorteggio di Nyon. La Sampdoria se la vedrà contro i serbi dell'FK Vojvodina o i lettoni dell'FK Spartaks Jurmala nel terzo turno preliminare di Europa League, con la squadra serba in vantaggio per 3-0 dopo l'andata del secondo turno. Le due sfide si giocheranno il 30 luglio e il 6 agosto. "Strana la vita, andai a Belgrado dieci anni fa con la Steaua di Bucarest. La Sampdoria torna in Europa e lo potrebbe fare contro la squadra che fu di Sinisa Mihajlovic e Vujadin Boskov, per di più in Serbia dove ho vinto campionato e coppa con la Stella Rossa. E questo è per chi non crede nel destino", ha detto il tecnico della Sampdoria, Walter Zenga in riferimento al sorteggio di Nyon. "Se, dopo il 3-0 dell’andata, passerà il Vojvodina sarà un avversario tosto, impegnativo -ha aggiunto il tecnico-. Noi non dobbiamo però pensare a loro, quanto a noi, al nostro lavoro e a quello che stiamo facendo per farci trovare pronti".
