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Calcio: Ancelotti, non avrei problemi a tornare al Chelsea ma Mou resta

12 novembre 2015 | 13.40
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L'ex tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti
L'ex tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti

"Non avrei nessun problema a tornare al Chelsea". Lo afferma Carlo Ancelotti, ex tecnico della squadra londinese, nonostante l'esonero di qualche anno fa, in una lunga intervista al Daily Mail. "Ma José Mourinho non sarà licenziato. Hanno già scelto di tenerlo, e penso che sia una buona scelta", sottolinea l'allenatore italiano, convinto della permanenza del portoghese al Chelsea, forse perché ha trascorso la sera precedente alla proiezione del nuovo film di Cristiano Ronaldo in compagnia di Mourinho e del suo agente, Jorge Mendes. "Non ho avuto la possibilità di parlare con José, ma ho un buon rapporto con lui. Quando abbiamo vinto la Decima con il Real Madrid, mi ha inviato un messaggio di congratulazioni. E lui lo sa meglio di chiunque altro che cosa sta succedendo al Chelsea", aggiunge l'ex tecnico merengues.

"A volte non si può spiegare perché le cose accadono...che cosa sta andando male. E' un mistero. Come quando abbiamo perso con il Milan ad Istanbul quando eravamo in vantaggio di tre gol contro il Liverpool a fine primo tempo...". "Guardo a distanza il Chelsea e penso che hanno vinto il titolo facilmente l'anno scorso e non credo che siano così motivati ​​quest'anno. E' vero che il manager deve essere in grado di motivare i giocatori, ma non può motivare un giocatore se il giocatore non è auto-motivato. È impossibile. Hanno perso qualcosa ed è difficile cambiare come un interruttore. Si deve lavorare lentamente per cambiare. Ma Mourinho è uno dei migliori manager del mondo, non c'è dubbio. Guardo il suo linguaggio del corpo e lui è ok. Non è così preoccupato. Lui ha fiducia. Durante la partita con la Dinamo Kiev i tifosi cantavano il suo nome: sarà lui a risolvere la cosa", prosegue Ancelotti.

Il tecnico italiano parla poi del Liverpool e della posizione che si era aperta dopo l'esonero di Brendan Rodgers. "Mi piacerebbe tornare a lavorare in Inghilterra -dice-. Mi piace il calcio qui, ho ancora una casa a Londra, e mi piacerebbe essere con una squadra competitiva in Inghilterra e in Europa. Penso che il Liverpool sia una buona squadra. Hanno alcuni ottimi giocatori giovani: Coutinho, Firmino, Benteke. Se riescono a trovare un giocatore esperto come Gerrard o Carragher, un esempio per la squadra, credo che possano essere davvero competitivi. Ma io non ho parlato con loro, né io né miei collaboratori: hanno contattato subito Klopp, che è uno di quei grandi allenatori che lasciano un'impronta ben visibile nella squadra come ha fatto a Dortmund", aggiunge Ancelotti che ha dato una forte identità al suo Real Madrid.

Ancelotti si divide tra Vancouver, dove la sua seconda moglie Mariann è nata, Londra e l'Italia, dove ha il suo primo nipotino. Ha inoltre recuperato dall'intervento chirurgico al collo per correggere "due ernie" che gli causavano un dolore terribile lungo il braccio destro durante la sua seconda stagione a Madrid. E ora desidera tornare in panchina ma non prima dell'estate. "Ho avuto alcune offerte in tutto il mondo ma alla fine ho preferito rimanere fuori per un anno". Anche una eventuale esperienza con la nazionale italiana di calcio non è all'ordine del giorno. "Guidare la nazionale italiana? Nel 2030", dice sorridendo.

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