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Mattarella: "Il doping va perseguito con rigore e punito con severità"

16 dicembre 2015 | 12.43
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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (foto Infophoto) - INFOPHOTO

Il doping va contrastato con rigore ma senza incorrere in giudizi non motivati e provati. E' il richiamo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato in un passaggio del suo discorso pronunciato di fronte agli atleti olimpici e paralimpici italiani, che ha ricevuto nella Sala degli Arazzi al quirinale, insieme ai vertici del Coni e delle Federazioni sportive. Mattarella è partito da un dato più generale: "L'esempio dato dai campioni sportivi -ha affermato elogiando l'impegno degli atleti ai quali stava parlando- penetra con grande efficacia nel tessuto sociale. Occorre gareggiare con correttezza, con lealtà, senza infingimenti, simulazioni o inganni. Per questo è motivo di grande rammarico e di disappunto quando si legge, ogni tanto, di bambini spinti all'accanimento agonistico".

"L'agonismo -ha continuato Mattarella- è cosa ben diversa rispetto al tentativo di vincere ad ogni costo e con qualunque mezzo. Per questo desta grande motivo di rammarico, disappunto e tristezza il fenomeno del doping che occorre contrastare con rigore e quando, con fondatezza, se ne accerta l'esistenza, procedere con grande severità".

MALAGO' - "Signor presidente siamo impegnati da oggi in una lunga corsa fino alla cerimonia di inaugurazione del 5 agosto dei Giochi di Rio de Janeiro. La ringrazio per quanto ci è vicino, e personalmente per ogni volta che ognuno dei nostri atleti fa suonare l'inno e issare il tricolore, e lei immancabilmente mi telefona facendoci sentire amicizia, vicinanza e anche competenza. Lei non ha idea di quanto questo sia importante per tutti noi". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in occasione della visita al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Per la prima volta, facendo onore ad un impegno che le avevo chiesto ha voluto riconoscere di incontrare anche campioni del mondo di discipline olimpiche e non olimpiche equamente rappresentate nel parlamento dello sport italiano, cosa a cui da tempo aspiravano. Abbiamo creato un precedente che spero possa fare la storia", ha proseguito il presidente del Coni.

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