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Sarri: "Napoli andrà a Torino per imporre il proprio gioco"

12 febbraio 2016 | 14.54
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Maurizio Sarri  (foto Afp) - AFP
Maurizio Sarri (foto Afp) - AFP

"Non abbiamo obiettivi finali, ma solo la partita con la Juve, questa gara ci dà un gusto enorme perché siamo alla pari con i bianconeri, la squadra padrona del calcio italiano negli ultimi anni, questo è già motivo d'orgoglio ma non ci accontentiamo, dobbiamo avere la follia di andare a Torino ed imporre il nostro calcio". E' l'approccio alla partita che vuole il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, a poche ore dal big match in programma domani al J-Stadium tra le prime due squadre del campionato.

"Loro sono più abituati i noi a giocare queste gare, ma noi ne abbiamo 4-5 giocatori che possono prendere per mano i più giovani. Un pari a Torino? Io non firmo mai per nulla, mi dà gusto la sfida e andiamo lì a brutto muso -aggiunge il tecnico ex Empoli-. Per la nostra gente non è una gara comune, quindi giocheremo anche per una città che ci spinge. Poi ci sono le difficoltà della gara, ma se giochiamo con l'orgoglio ed il cuore, alla fine accetterà il risultato".

Sarri non registra tensioni particolari nello spogliatoio nonostante l'importanza della posta in palio: "Ho visto i ragazzi come tutte le settimane, senza pressioni particolari ma con la solita intensità. Stiamo approcciando con grande normalità poi è chiaro che è una gara dai grandi stimoli ma serve lucidità". Juve-Napoli sarà anche la sfida della miglior difesa contro il miglior attacco della Serie A: "Una difesa solida è un buon punto di partenza, la Juventus ce l'ha da anni, è un'abitudine, noi stiamo cercando di costruire delle certezze difensive. La loro solidità è storica -spiega Sarri-. Loro hanno tanti giocatori che possono determinare la partita ma ce li abbiamo anche noi".

"Se toglierei qualcuno alla Juventus? No, hanno giocatori uno più forte dell'altro, Buffon ha fatto la storia, Marchisio è straordinario e Dybala ha un futuro grandioso davanti -spiega il mister-. Cosa provo? Nulla, penso solo alla partita, non ritengo la gara di domani quella più importante, se non ne avessi fatte 500 in precedenza non sarei qui. Voi credete che sia l'aspetto mediatico a determinare l'importanza, per me era importante anche Sangiovannese-Grosseto per determinare la C2".

"Giocheremo il nostro calcio, l'esperienza ci dice che quando smettiamo di giocare diventiamo vulnerabili quindi l'unica possibilità per uscire da uno stadio tremendo per gli avversari della Juve è giocare il nostro calcio. Magari non ci riusciremo, staremo 70 minuti nella nostra area, ma non per scelta, se ci faranno alzare la testa faremo il nostro calcio. I giocatori in testa devono avere di fare una grande prestazione e poi accettare quello che dirà il campo".

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