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Calcio: Brocchi, darò il 110%, la cosa più importante è il bene del Milan

13 aprile 2016 | 15.06
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Cristian Brocchi  - FOTOGRAMMA
Cristian Brocchi - FOTOGRAMMA

"La cosa più importante è il bene del Milan. Se non dovesse andare bene avrò l'umiltà di riconoscerlo. Non ho paura di bruciarmi, so quello che posso fare. Con questo non voglio dire che sono sicuro che il Milan vincerà 7 partite su 7 ma sono certo che darò il 110%". Sono le prime parole da allenatore del Milan di Cristian Brocchi.

"Voglio proseguire la cultura del lavoro che questo gruppo ha perché ha fatto un ottimo percorso da questo punto di vista -aggiunge il tecnico rossonero in conferenza stampa- Ho avuto modo più volte di vederli all'opera e ho sempre visto calciatori che avevano voglia di lavorare e di questo va dato atto a Sinisa Mihajlovic e al suo staff. C'è la voglia di portare quella che è stata la mia metodologia e il mio modo di allenare che è diverso da quello proposto da altri allenatori".

Brocchi lavorerà su due moduli: "Nel mio percorso ho usato il 4-3-1-2 e il 4-3-3. A me piace giocare con una difesa a 4 e un centrocampo a 3 e nel tridente offensivo mi è sempre piaciuto giocare con alternative diverse. In squadra ci sono giocatori che possono adattarsi bene a questi due moduli".

Brocchi fissa gli obiettivi per questo finale di stagione e sottolinea come il livello della squadra sia buono: "C'è da conquistare un posto in Europa che è di fondamentale importanza. Non si può pensare subito alla finale di Coppa Italia ma bisogna preparare al massimo le partite che ci saranno prima. Per me questa squadra ha dei buoni valori e l'ho detto anche ai giocatori. La cosa che cercherò più di fare è quello di dare la consapevolezza a ogni singolo giocatore di essere più forte di quanto si sentono in questo momento. Non per colpa di Sinisa ma per un discorso personale, alcuni non hanno reso come avrebbero potuto fin qui".

L'ex allenatore della Primavera rossonera spiega anche come è nato il feeling con il presidente Silvio Berlusconi. "Non sono mai stato io ad andare a pubblicizzarmi. Penso che il presidente abbia seguito il Milan a tutti i livelli, nonostante i molteplici impegni, e il fatto che si sia parlato bene del mio gioco in questi anni, probabilmente l'ha incuriosito e ha iniziato a prendere informazioni. Sicuramente avrà avuto relazioni importanti e da lì è nata questa considerazione".

Infine Brocchi individua in Carlo Ancelotti e Cesare Prandelli i modelli ai quali si ispira: "Nella mia carriera ho avuto la fortuna di essere stato allenato da ottimi allenatori. Per caratteristiche diverse quelli che mi hanno dato di più sono stati Prandelli e Ancelotti. Per diverse motivazioni mi hanno lasciato dentro qualcosa che mi ritrovo adesso da allenatore e che mi aiuterà e mi ha aiutato".

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