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'Harakiri' Mercedes, storico Verstappen re di Spagna a 18 anni

15 maggio 2016 | 14.31
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Max Verstappen (Afp) - AFP
Max Verstappen (Afp) - AFP

La Mercedes fa harakiri, Max Verstappen diventa re di Spagna a soli 18 anni e entra nella storia della Formula 1. La gara di quest'anno sul circuito catalano di Montmelò sarà ricordata soprattutto per l'exploit del baby fenomeno olandese, che al debutto al volante della Red Bull centra la prima vittoria in carriera diventando così, a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni, il più giovane di sempre sul gradino più alto del podio in una gara di F1.

Il figlio d'arte (suo padre Jos, in lacrime dopo la gara di Montmelò, gareggiò in F1 tra il 1994 e il 2003 senza mai riuscire a vincere) approfitta alla grande dell'occasione datagli dalla Red Bull, che ha deciso di puntare su di lui dopo la retrocessione del russo Daniil Kvyat alla Toro Rosso. Alla favola dell'olandese contribuiscono in maniera determinante anche Lewis Hamilton e Nico Rosberg, che si scontrano nel primo giro lasciando per la prima volta quest'anno la Mercedes a digiuno di punti.

Il dominio del tedesco finisce quindi dopo quattro gare e, anche se Rosberg resta saldamente al comando della classifica iridata, a Brackley torna a suonare un campanello d'allarme legato soprattutto alla difficile convivenza fra i due. Della debacle delle 'frecce d'argento' approfitta solo in parte la Ferrari. Il team del Cavallino Rampante sale sul podio sia con Kimi Raikkonen che con Sebastian Vettel, ma la vittoria resta un miraggio.

Pronti, via e le due Mercedes sono subito fuori. La gara di Montmelò inizia col botto e a farne le spese è il team di Brackley, che perde entrambe le monoposto dopo il duello suicida fra il poleman Hamilton e Rosberg nel primo giro. L'inglese, subito infilato dal compagno di squadra, prova a riprendersi la prima posizione azzardando il sorpasso alla curva 3.

Rosberg non ci sta e lo chiude, costringendo Hamilton a finire fuori pista. Risultato: l'iridato va in testacoda e finisce contro la monoposto del tedesco, gara terminata per entrambi. "Una manovra stupida", tuona il boss della Mercedes, Niki Lauda, infuriato soprattutto con Hamilton. I due piloti finiscono sotto investigazione e vengono richiamati per un confronto dal loro team, che per ora si sbilancia meno di Lauda sulle responsabilità.

In ogni caso l'autoscontro in casa Mercedes spiana la strada a Red Bull e Ferrari, con Vettel che dopo avere infilato la Toro Rosso di Sainz all'ottavo giro si lancia all'inseguimento di Ricciardo e Verstappen, subito imitato da Raikkonen. Le due Red Bull restano davanti dopo il primo pitstop, ma non riescono a scrollarsi di dosso l'ombra rossa di Vettel. Poi le strategie dei due team si sdoppiano: Ricciardo e Vettel rientrano per il secondo pitstop fra il 28° e il 30° giro, Verstappen e Raikkonen restano in pista.

Ma la vera sorpresa è la terza sosta di Vettel al 38° giro, dopo appena 8 tornate con le gomme soft. Una decisione che consente al tedesco di guadagnare la terza posizione ai danni di Ricciardo, ma che gli fa perdere terreno in ottica di un eventuale duello per il gradino più alto del podio. La gara regala comunque un finale thrilling, con Raikkonen che a dieci giri dalla fine è incollato agli scarichi di Verstappen mentre alle loro spalle Vettel e Ricciardo danno vita a una spettacolare battaglia fra ex compagni di squadra.

L'australiano rompe gli indugi a sette giri dal traguardo e tenta il sorpasso con una manovra al limite che fa arrabbiare Vettel ("E' arrivato dritto nella mia macchina, che facciamo corse o ping pong?", si sfoga il driver di Heppenheim in una comunicazione via radio). Il tedesco è comunque bravo a riprendersi la posizione e soprattutto ad evitare il contatto. I doppiaggi complicano ulteriormente la situazione, ma Ricciardo non è fortunato: una foratura alla gomma posteriore sinistra ferma il pilota Red Bull, che taglia comunque il traguardo in quarta posizione dopo il passaggio obbligato ai box.

Davanti, intanto, Verstappen mantiene i nervi saldi e non si lascia impressionare dal pressing di Raikkonen. I 18 anni di differenza con il pilota Red Bull non bastano al finlandese per regalare alla Ferrari la prima vittoria stagionale. Per quello, serve qualcosa di più dalla macchina. Il Mondiale, intanto, si riapre: Rosberg è sempre leader con 100 punti, ma ora alle sue spalle c'è Raikkonen con 61 seguito da Hamilton (57), Vettel e Ricciardo (48).

"E' incredibile, mi sento in modo straordinario. Non ci credo nemmeno", ha commentato Verstappen al settimo cielo dopo l'exploit. "E' stata una gara grandiosa, devo dire grazie al team che mi ha dato una macchina fantastica", ha detto il 18enne, scoppiato a piangere dall'emozione subito dopo avere tagliato il traguardo. "Vincere subito alla prima gara è una sensazione fantastica -ha aggiunto rispondendo alle domande del tenore Placido Domingo sul podio di Montmelò-. Mio padre (l'ex pilota Jos, ndr) sarà orgoglioso di me? Credo di sì, guido da quando sono molto piccolo, lui è stato sempre un'ispirazione per me e mi ha aiutato tantissimo a costruire questo successo".

"Complimenti a Max, questo è il suo giorno". Così Vettel applaude il baby fenomeno della Red Bull. Mentre non nasconde il rammarico dopo il secondo posto alle spalle del giovanissimo pilota, Raikkonen che commenta: "Sono molto contento per Max ma molto deluso per me".

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