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Calcio: Lippi, Nazionale? Sempre detto che mi piacerebbe ruolo non da allenatore

30 maggio 2016 | 11.41
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L'ex ct dell'Italia campione del mondo 2006, Marcello Lippi (Foto Xinhua)
L'ex ct dell'Italia campione del mondo 2006, Marcello Lippi (Foto Xinhua)

"Quanto azzurro c'è nel mio futuro? C'è tanto azzurro del mare di Viareggio davanti a me dal terrazzo....". Risponde così Marcello Lippi a Radio Anch'Io Sport alla domanda sul suo prossimo ruolo come direttore tecnico della Nazionale. "Futuro dt azzurro? Ho sempre detto che mi piacerebbe. Ho sempre detto che ci sono dei ruoli, non più quello dell'allenatore, che mi piacerebbe fare....Da quando faccio questo mestiere e da quando sono nel calcio non sono mai gli allenatori o i calciatori che comunicano l'ufficialità, è sempre una società o una federazione...", ha aggiunto Lippi, lasciando intendere che spetterà alla Figc dare l'annuncio.

"Cannavaro in azzurro? Ha cominciato a fare l'allenatore tre anni fa negli Emirati Arabi, poi l'ho chiamato al Guangzhou con me come direttore tecnico, poi sono andato via e il grande capo ha mandato via tutti, ma ha iniziato molto bene. E' destinato a fare qualcosa di importante ha conoscenza, carisma e capacità, non so se lo farà in federazione o in qualche club ma lo farà sicuramente".

Sull'Europeo alle porte l'ex ct ha detto: "Partire a fari spenti è sempre positivo. Dire però che l'Italia non è favorita all'Europeo è un eufemismo. L'Italia, nella storia del calcio mondiale, se avesse vinto nel 1994, avrebbe 5 mondiali e il Brasile 4, quindi l'Italia è sempre una potenziale vincitrice in queste competizioni". L'ex ct dell'Italia campione del Mondo del 2006, è convinto che partire a fari spenti per l'Italia di Antonio Conte ad Euro 2016 sia un fattore positivo. Nel cammino verso il torneo in Francia gli azzurri hanno battuto per 1-0 la Scozia. "Sono momenti di lavoro e gli allenatori cercano di fare richiami atletici, circa 20 giorni prima, perciò quando si fanno non ci può essere brillantezza e sprint, ma le caratteristiche della squadra sono queste, soprattutto dopo aver perso Verratti e Marchisio. Siamo una squadra aggressiva, veloce a ripartire, con una difesa storica. Questa è una caratteristica storica dell'Italia, grande compatezza, e come sempre l'Italia farà la sua parte", ha aggiunto il tecnico viareggino.

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