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Calcio: Ventura, a Bari per ripartire da dove Conte ha lasciato

23 agosto 2016 | 14.43
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Giampiero Ventura (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Giampiero Ventura (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Torno in una città che mi ha dato tanto, ho la possibilità di fare buon calcio". Riparte da Bari, dove due anni fa era cominciato anche il ciclo azzurro del suo predecessore Antonio Conte, il cammino alla guida dell'Italia di Giampiero Ventura. Il ct azzurro ha incontrato questa mattina presso la Sala del Colonnato della Città metropolitana di Bari i giornalisti, insieme al sindaco Antonio Decaro, a dieci giorni dall’amichevole con la Francia in programma giovedì primo settembre allo Stadio 'San Nicola'.

"Ricordo i 60mila del San Nicola quando allenavo il Bari -ha dichiarato il ct azzurro ricordando la sua militanza come allenatore del Bari, panchina che ereditò nel 2009 proprio da Conte-. Bari ama il calcio e vive per il calcio. Partiamo da qui per riprendere da dove Conte ha lasciato. Torno a casa, in una città che mi ha dato tanto".

"Quando Conte ha lasciato Bari è stata la mia fortuna, quando Conte ha lasciato la Nazionale è stata la mia fortuna, quando Conte lascerà il Chelsea, so già la mia strada -ha scherzato il mister che sabato renderà note le prime convocazioni-. Devo imparare ad accelerare i tempi. Per quanto riguarda le scelte parto da una grande compattezza di gruppo e dalla disponibilità dei giocatori". Il 5 settembre ad Haifa con Israele l’Italia farà poi il suo esordio nelle qualificazioni alla Coppa del mondo Fifa e in palio ci saranno tre punti preziosissimi per cominciare nel migliore dei modi il cammino verso Russia 2018: "Con Israele vorrei avere giocatori in condizione”, ha dichiarato Ventura.

"Sono sicuro che ci sia la possibilità di fare buon calcio -ha aggiunto il ct- ho bisogno di tempo, l'unica cosa che manca. Sono fiducioso perché quando analizziamo le cose, vedo grande partecipazione dei giocatori. Partiamo da una posizione privilegiata, mentre Conte ha dovuto costruire il grosso dell'organizzazione. Ora posso dedicare l’80% ai dettagli e il 20% all'organizzazione. Questo contesto di partenza mi fa sperare in un’ulteriore crescita".

Infine una battuta sulla questione degli stage. "Sto facendo il giro di tutti i ritiri, se i giocatori non possono venire, io vado da loro... a domicilio. La mia non è una visita di cortesia, ho a disposizione i giocatori per circa mezz'ora per fare delle sedute video. Mi piacerebbe trovare due o tre date per far giocare i ragazzi tra i 21 e i 23 anni in modo da poter avere alla fine del biennio un gruppo di giocatori giovani pronti ad inserirsi, ragazzi di grande spessore che rischiano di pagare l'impatto quando vengono convocati", conclude Ventura.

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