"Ripresentare una candidatura di Roma per i Giochi nel 2028 in caso di una bocciatura del Campidoglio per il 2024? Ne ho parlato anche in Giunta, nella vita tutto si può fare, sono un buon conoscitore della realtà internazionale e del Comitato olimpico, mi sento di escludere una candidatura plausibile non solo per il 2028 ma per molti quadrienni a seguire". Torna così sul tema della candidatura olimpica della Capitale il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine della 1051esima Giunta nazionale del Coni che si è svolta oggi al Foro Italico. "Tecnicamente è possibile una candidatura per il 2028, è già successo, ma non è una pista che vogliamo seguire", ha aggiunto il numero uno dello sport italiano.
"Sono d’accordo con il premier Renzi, senza la firma del Comune i Giochi olimpici a Roma non si fanno", ha proseguito Malagò. "Ho parlato con Renzi e condivido il suo pensiero. Senza il Comune -ha aggiunto Malagò- la candidatura non va avanti: è una scelta di rispetto e onestà verso le istituzioni della città. Le situazioni si evolvono, l’incontro con la Raggi avverrà dopo il 18 settembre e potremo essere più precisi sull’argomento, ma oggi questa è la nostra volontà e c’è piena condivisione con il governo e la Regione".
"Il 7 ottobre non è una data di scadenza per l’impostazione di dossier, lo è quella del 3 febbraio. In quel momento si devono mettere i puntini sulle i, e avere le carte in regola", ha chiarito poi Malagò.
"Si deve mandare con una semplice pec una serie di firme che riguardano le garanzie di governo, regione, comune di Roma e Comitato olimpico. Noi se decidiamo di modificare il dossier ad esempio per fare la scherma non alla Fiera di Roma, lo possiamo fare tranquillamente ma entro febbraio -ha proseguito il numero uno del Coni-. Ci sono esempi passati di cambiamenti degli impianti a Giochi assegnati per motivi straordinari, è successo a Rio e succederà anche a Tokyo. Non lo trovo serio ma si può fare". L'amminisrazione capitolina non vedrebbe di buon occhio la realizzazione del Villaggio olimpico a Tor Vergata: "Mettessero dove vogliono il villaggio olimpico. Tutto il resto sono falsi alibi, strumentalizzazioni, noi vogliamo esser valutati per il nostro lavoro e il nostro merito", ha detto il numero 1 dello sport tricolore alla platea del Consiglio nazionale del Coni.