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Doping, nuovi dati dagli hacker russi: fra i nomi anche Wiggins e Froome

15 settembre 2016 | 10.29
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Christopher Froome alla 71esima edizione de
Christopher Froome alla 71esima edizione de "La Vuelta" in Spagna (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

Gli hacker di 'Fancy Bears' hanno reso pubbliche le informazioni mediche riservate di altri 25 atleti in seguito all'attacco informatico al database della Wada. Dopo la prima parte dedicata esclusivamente agli atleti olimpici statunitensi, stavolta, nel mirino dei pirati informatici russi, il cui obiettivo dichiarato è quello di "raccontare al mondo il doping nello sport d'elite", sono finiti atleti di otto Paesi: Usa (10 atleti), Gran Bretagna (5), Danimarca (1), Russia (1), Polonia (1), Repubblica Ceca (1), Romania (1) e Germania (5).

Fra i nomi di spicco, quelli dei due big del ciclismo britannico Bradley Wiggins e Chris Froome. Del plurimedagliato Wiggins, medaglia d'oro quattro anni fa a Londra nella prova a cronometro e vincitore del Tour de France nel 2012, vengono pubblicati 6 certificati di esenzione per uso terapeutico ottenuti tra il giugno 2008 e l'aprile 2013 per le sostanze salbutamolo, formoterolo, budesonide e triamcinolone acetonide. I primi tre certificati garantiscono l'esenzione per un anno. Nelle esenzioni di Wiggins si sottolinea che l'atleta è allergico al polline.

Per quanto riguarda Froome, tre volte vincitore del Tour de France e bronzo a cronometro alle Olimpiadi di Rio, i due certificati pubblicati sono entrambi per un corticosteroide, il prednisolone, assunto per cinque giorni nel maggio 2013 e per una settimana nel 2014.

Nel mirino degli hacker russi restano soprattutto gli americani. Dopo le rivelazioni sulle tenniste Serena e Venus Williams e sulla star della ginnastica Simone Biles, fra i nuovi dati pubblicati figurano quelli relativi a Michelle Carter, oro nel getto del peso a Rio, che ha ottenuto l'esenzione anche per l'uso di glucorticoidi (ormoni steroidei), e alla tennista Bethanie Mattek-Sands, oro nel doppio misto agli ultimi Giochi.

Fra gli atleti degli altri Paesi spiccano i nomi del tedesco Robert Harting, oro nel disco a Londra, della tennista ceca Petra Kvitova, due volte vincitrice di Wimbledon, e della nuotatrice danese Pernille Blume, oro nei 50 stile libero femminili a Rio.

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