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Calcio: Montella, contro la Samp voglio vedere rabbia e orgoglio

15 settembre 2016 | 15.02
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Il tecnico del Milan Vincenzo Montella  - AFP
Il tecnico del Milan Vincenzo Montella - AFP

"Rispetto all'Udinese credo che la Sampdoria sia in grado di attaccare più alta, sarà una partita leggermente diversa dall'ultima. La squadra di Giampaolo è stata costruita con logica, seguendo le idee tattiche dell'allenatore. E in campo questo si vede. Noi dobbiamo dimostrare tutto, serve un buon approccio e coraggio. Serve una partita perfetta per dimostrare chi siamo". Sono le parole del tecnico del Milan, Vincenzo Montella, sull'anticipo di campionato contro la Sampdoria, dopo il ko contro l'Udinese a San Siro. "Serve fare punti, e dopo due sconfitta servono ancora di più. Per questo voglio rabbia domani sera".

L'allenatore rossonero è comunque ottimista. "Ho visto che la reazione c'è stata dopo la sconfitta contro l'Udinese. Serve orgoglio per affrontare questo momento e indossare questa maglia. Dobbiamo lavorare e pensare allo nostra crescita. Il nostro obiettivo deve essere questo", sottolinea Montella, ex bandiera doriana, che sull'accoglienza di domani, aggiunge: "io sono un professionista, sono da qualche anno nel calcio e ne ho viste tante. Mi dispiacerebbe se l'accoglienza fosse negativa, ma è una cosa che ci può stare. Il mio affetto per la Samp c'è sempre".

L'aeroplanino parla poi dei giocatori che compongono la sua rosa. Calabria? E' una risorsa per noi, lo abbiamo trattenuto con convinzione. C'è grande fiducia in lui, è un giocatore utile e adatto a stare in questo gruppo. Niang? E' importante, si mette a disposizione della squadra. Può crescere ancora tanto, non si deve accontentare, ma non si deve dare la responsabilità ad un solo giocatore. La squadra deve aiutare a farlo rendere al meglio". Ad ogni modo il tecnico non crede "che qualcuno pensi di essere intoccabile, nessuno lo è e tutti devono dimostrare qualcosa a partire dagli allenamenti. Non ho mai detto alcune cose pubblicamente. Non confermo e non smentisco, ma certe cose le dico in privato alla squadra. Sono molto schietto con i giocatori".

Il Milan deve puntare anche sui senatori. "Quando le cose non vanno bene, i giocatori di maggiore esperienza sono quelli più criticati. Succede ovunque, non solo qui. La responsabilità poi è di noi allenatori, sono clausole non scritte nei nostri contratti. La personalità? Il progetto tecnico ti può aiutare a dimostrare se una squadra ha personalità o se non ce l'ha", spiega Montella che sul clima nello spogliatoio, prosegue: "Io non dirò mai quello che la gente vuole sentirsi dire. Ho grande rispetto per tutti i giocatori, sono come miei figli. Avranno massimo rispetto sempre. Io mi devo mettere a disposizione dei calciatori, mi dispiace non dire di più".

"Conosco la storia del Milan. E' una squadra che ha bisogno di crescere e per farlo serve lavoro e trovare maggiori certezze tattiche. Questo ci permetterà di giocare con maggiore continuità. Non sono preoccupato perché vedo grande voglia di fare. Anche domenica ho visto alcune cose buone, non bisogna perdere l'equilibrio anche nei giudizi". Ad ogni modo Montella non vuole più vedere che la squadra accetti l'andamento della partita "mi aspetto rabbia, orgoglio e responsabilità, oltre agli aspetti tecnico-tattici. I ragazzi erano molto dispiaciuti per la sconfitta di domenica e si portano addosso questo dispiacere. Dobbiamo essere motivati e rabbiosi per affrontare la prossima partita".

Infine il tecnico parla dell'Europa e delle bandiere in società. "Se mi manca la Champions? Mi manca pure l'Europa League -dice sorridendo-. Io sono contento di essere qui, le nostre aspirazioni sono massime, ma bisogna guardare la realtà. L'ultima gara di Champions che ho visto dal vivo è stato Milan-Barcellona 2-0". Infine sulle bandiere in società: "E' prematuro parlarne, non devo fare io l'organigramma della futura società. Non è un mio compito".

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