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Nuoto

Pellegrini vince ancora, oro e argento ai mondiali

07 dicembre 2016 | 09.45
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(Afp)
(Afp)

La prima giornata della tredicesima edizione dei mondiali in vasca corta di Windsor, si illumina subito d'azzurro con Federica Pellegrini che prima vince l'oro nei 200 stile libero in 1'51"73 (passaggi 26"64, 55"01, 1'23"61), miglior prestazione italiana in tessuto e suo miglior tempo mai nuotato dopo il record ''gommato" del 2009 agli europei di Istanbul, e poi trascina la staffetta 4x100 stile libero ad un argento mai conquistato prima. Sono quarantasei così le medaglie internazionali tra europei, mondiali e olimpiadi di un'atleta intramontabile capace di risalire sullo stesso podio a dieci anni di distanza da Shanghai 2006 (lì battuta dalla cinese Yang Yu) e a quattro mesi dalla delusione del quarto posto delle olimpiadi di Rio.

"Sono contentissima, questa medaglia chiude il cerchio di una carriera, nuotavo in corsia tre e per un po' ho pensato a quella dannata finale olimpica di Rio. Soprattutto il pre-gara è stato difficile. Poi mi sono sciolta, sono entrata in acqua ed ho disputato la gara perfetta in rimonta come piace a me". Sono le parole di Federica Pellegrini dopo il successo nei 200 stile libero ai mondiali in vasca corta di Windsor in Canada. "Battere una come Katinka Hosszu (tre ori ed un argento a Rio, ndr) è sempre difficile e stimolante. L'avevamo preparata così con il mio allenatore ed è riuscita una gara perfetta. Questa medaglia è il frutto del sacrificio e della voglia di non mollare mai che fanno parte del mio dna anche a 28 anni", ha aggiunto la campionessa di Spinea allenata da Matteo Giunta.

Raggiante lo stesso allenatore che ha raggiunto la Pellegrini in zona mista stringendola in un lungo abbraccio: "Non è stato difficile riaccenderla dopo la delusione di Rio che per noi resta un capitolo chiuso. Dopo il primo allenamento a settembre ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di riniziare forte. Non ci fosse stata quella delusione, Federica magari non sarebbe qui. Della gara dico che ha fatto tutto quello che volevo -ha spiegato Giunta-. L'avevo avvertita di non farsi intimorire dalle prime tre vasche della Hosszu e di rimanerle attaccata perché poi sapevamo che nel finale ne avrebbe avuto di più. Lei ha qualcosa in più delle altre in gara. Diventa un'agonista incredibile. La sua forza è la testartaggine: quando mi arrabbio in allenamento, lei lo è già più di me senza che le dica niente. Forse è questo il suo segreto".

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